Corriere dell'Irpinia

IIA, Urso: “Non ci sono alternative alla privatizzazione”. Fiom: “Il Governo ha incontrato solo Seri”

“Non esistono scenari alternativi alla privatizzazione di Industria Italiana Autobus, se non quello della liquidazione della società stessa”. Così il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che questa mattina ha risposto all’interrogazione urgente dei deputati del Pd, Andrea De Maria e Toni Ricciardi, sul via libera del ministero alla cessione a Seri Industrial delle quote di Invitalia di Industria italiana autobus.

“Ribadisco che – continua il ministro – questo governo, sin dall’inizio, ha operato nell’esclusivo interesse dell’azienda e dei lavoratori di Industria Italiana Autobus e che, alla prova dei fatti, in ragione dell’obbligo giuridico di Invitalia a dismettere la propria partecipazione di maggioranza e alle autonome scelte imprenditoriali di Leonardo. di focalizzare la propria attenzione sui propri settori core business”, assicura il ministro.

“Né tantomeno esistono al momento, dopo un processo di ricerca guidato da un advisor internazionale, durato più di due anni, offerte di potenziali acquirenti che possono essere ritenute migliori per i soci, i contribuenti pubblici e i lavoratori stessi di Industria Italia Autobus, rispetto a quella autorizzata dal ministero”, conclude.

Arriva subito la replica dei sindacati: “Le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso, che ha risposto oggi alla Camera ad un’interpellanza su Industria Italiana Autobus, non sono coerenti con gli accadimenti. La decisione del Governo di individuare Seri Industrial come acquirente è stata presa contro il parere tutti i sindacati e delle Istituzioni locali”. Così in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.

“Per quanto riguarda poi l’ultima fase, unitariamente abbiamo chiesto di essere messi nelle condizioni di poterci confrontare con i due soggetti che avevano presentato una proposta per l’acquisizione, a partire dalla verifica della credibilità e del piano industriale e occupazionale – aggiunge – Fino a quel momento, invece, il Governo aveva previsto un solo incontro esclusivamente con il gruppo Seri. Alla nostra richiesta, la sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto si è riservata di darci una risposta che non è mai arrivata. Successivamente, senza alcuna comunicazione, senza nessun ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali, il Governo ha deciso di procedere con Seri Industrial.

La verità è questa ed è giusto che emerga in maniera chiara: il Governo ha escluso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, decidendo unilateralmente. Senza le lavoratrici e i lavoratori di Bologna e di Flumeri, in provincia di Avellino, oggi non ci sarebbero i due stabilimenti di Industria Italiana Autobus. È evidente che per noi la questione, nei confronti del Governo e degli altri soggetti coinvolti, non è chiusa e che attendiamo un confronto per un chiarimento di merito”.

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