Corriere dell'Irpinia

Il brigante e il generale, a confronto con Carmine Pinto al Palazzo Galiani di Montoro

E’ una pagina complessa della storia italiana a rivivere ne  “Il brigante e il generale”, Laterza, attenta ricostruzione  dello storico Carmine Pinto, docente all’Università di Salerno e alla guida dell’Istituto nazionale del Risorgimento.  Il volume sarà presentato il 17 settembre al Palazzo Galiani di Montoro nell’ambito della rassegna “Dialogo con l’autore” promossa dall’amministrazione comunale di Montoro. A confrontarsi con l’autore il sindaco Girolamo Giaquinto, Elena Piciocchi, Aurelio Pironti e Andrea De Simone. Subito dopo l’Unità l’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola. Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l’ultimo esercito dell’antico regime contro il primo esercito nazionale. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide.

“Il libro – sottolinea Pinto – cerca di far vivere in carne e ossa i personaggi che hanno caratterizzato il processo di Unificazione. Tra questi il bandito più famoso del tempo, Carmine Crocco, che fece le sue scorribande anche in Irpinia, in particolare nelle zone di Calitri e Candela e il generale Emilio Pallavicini di Priola, autore delle principali operazioni contro il brigantaggio. L’obiettivo che mi proponevo era quello di raccontare le culture della guerra del XIX secolo attraverso due storie parallele, quella di un militare di professione e quella di un bandito di antico regime, che cercava, attraverso il brigantaggio, un modo per affermarsi socialmente”. E sugli stereotipi che hanno accompagnato la narrazione del Sud, sottolinea come “Più che abbattere gli stereotipi legati al racconto del Sud, volevo che emergesse l’immagine di un Mezzogiorno come importante palcoscenico storico, che riunisce tanti luoghi, strutture sociali, personaggi tutti meritevoli di essere raccontati”

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