Corriere dell'Irpinia

“Il Comune si disinteressa di Rione Parco, le case Acer sono un disastro”

AVELLINO – “A Rione Parco c’è molto da fare. Per esempio partendo sulle case popolari in cui piove dentro O dove sui tetti crescono i ciuffi d’erba. Il Comune se n’è lavato le mani e nel frattempo le vecchie case Iacp sono passate all’Acer, di competenza regionale. Nel nostro programma elettorale abbiamo previsto di attivarci subito presso la Regione. Non è possibile fare finta di niente mentre ci sono famiglie che non possono fare nemmeno una riparazione”: Aldo D’Andrea, candidato sindaco di Unità Popolare questa sera ha fatto tappa, con il suo tour proprio a rione Parco.

Qui, tra i residenti che si sono radunati per assistere al comizio, c’è chi racconta le peripezie che da anni sopporta: “In pratica non possiamo toccare nulla nelle nostre case. Non possiamo far eseguire alcun tipo di lavoro. Se lo facessimo incorreremmo in una denuncia. Quello che possiamo fare è solo mandare segnalazioni. E noi lo facciamo. Ma non ci rispondono nemmeno”. In sintesi: se piove dentro casa devi aspettare che sia l’Acer a provvedere alla risistemazione; e se l’Acer non interviene, la famiglia deve continuare a convivere con l’umidità in casa. Bambini compresi. “E’ un disastro – dice D’Andrea , l’Acer è strafottente e il Comune si gira dall’altra parte. Bisogna protestare contro la Regione”.

“E sempre nella zona di rione Parco e negli altri borghi della città (perché per noi – spiega D’Andrea – non sono periferie, ma borghi) il Comune non ha fatto nulla per i prefabbricati pesanti che ancora esistono. Furono costruiti dopo il terremoto del 1980 per durare 10 anni e ne sono passati 40. E molti sono ancora abitati. Qui, oltre alla dignità che andrebbe restituita a questi nostri concittadini, c’è anche il pericolo potenziale costituito dalla presenza di amianto. Noi abbiamo una soluzione a costo zero per le casse del Comune: tramite un nostro candidato, Lello Troncone, abbiamo stabilito un contatto con Renzo Piano. Si è detto disposto a realizzare un progetto per la sostituzione edilizia di tutti questi prefabbricati pesanti. Metterebbe a disposizione una parte del suo stipendio di senatore per mettere in piedi una equipe di professionisti. Li abbattiamo e al loro posto realizziamo edifici dignitosi, che vuol dire anche zero consumo di suolo. Il tutto stabilendo un accordo con l’Ance in base al principio della perequazione al 25%”.

Dopo il dottore D’Andrea hanno parlato anche il giovane candidato Antonio Liuzzi (“Il nostro è un modo nuovo di fare politica. Non per interessi particolari, ma per migliorare le condizioni di vita delle persone”); la neuropsicologa Chiara Festa (che ha illustrato i suoi progetti per venire incontro e alleviare il disagio psichico che si patisce in città e nelle periferie; per esempio istituendo di nuovo un ‘telefono amico’ che possa fornire assistenza a chi ne ha più bisogno) e lo stesso Troncone, che ha spiegato nel dettaglio il progetto di riqualificazione urbana del quale ha avuto modo di parlare con Renzo Piano.

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