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Il focus group del Centro Dorso sul Mezzogiorno, dalle liste d’attesa della sanità alla scarsa attrattività dei territori

Tanti gli spunti di riflessione emersi dal secondo focus group promosso dal Centro Dorso nell’ambito del progetto “Il protagonismo del Sud per lo sviluppo del Paese”. A portare il loro contributo al confronto rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati dei territori dell’Irpinia e del Sannio, nonché esperti del settore. A prendere parte al focus Franco Fiodellisi (Segretario Generale CGIL Avellino), Luigi Simeone (Segretario Generale UIL Avellino e Benevento), Angela Cresta (professoressa associata di geografia economico-politica presso l’Università degli Studi del Sannio, nonché presidente AMOS Paternopoli), Francesco Vespasiano (professore associato di sociologia presso l’Università degli Studi del Sannio), Giovanni Pietro Ianniello (presidente dell’ordine dei medici di Benevento), Francesco Sellitto (presidente dell’ordine dei medici di Avellino), Carmine De Blasio (titolare dell’incarico di direzione del consorzio A5) e Luca Covotta (Responsabile della UO Chirurgia Laparoscopica e Servizio di Fisiopatologia Digestiva presso la Casa di Cura Villa Maria di Mirabella Eclano). Al centro del confronto emergenze e criticità del territorio, a partire dal problema delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica, che orientano la popolazione verso strutture sanitarie private e incrementano le migrazioni sanitarie passive, nonché la presenza di codici verdi nei pronto soccorso. Ad emergere con forza anche la scarsa presenza di servizi socioassistenziali che permettano un miglioramento dell’occupabilità femminile e la difficoltà per i due territori di essere attrattivi, che spinge i giovani ad andare via, considerati gli scarsi servizi presenti e la loro scarsa valorizzazione sul lavoro;
Ma si è discusso anche della poca attrattività della professione medica pubblica a causa dei carichi di lavoro e degli episodi di violenza a cui sono esposti gli operatori e della possibilità di migliorare la situazione sanitaria attraverso la creazione di una rete tra il privato e il pubblico.
Un focus che si affianca  al primo confronto tenutosi all’Università di Foggia. Alla presenza del direttore generale e dell’IRCCS Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo, Gino Gumirato, e del preside della facoltà di Medicina dell’Università di Foggia, prof. Giuseppe Carrieri, si è discusso dello “stato di salute” della sanità in Capitanata, presenti il prof. Emerito di Sociologia Economica e delle Relazioni di lavoro, Domenico Carrieri, la prof. di Sociologia economica de la Sapienza, Luisa De Vita, coordinamento dei lavori affidato al giornalista nonché ricercatore del Centro Studi “Guido Dorso”, Massimo Levantaci.
Uno scenario, quello foggiano, che s’incardina su un ferreo equilibrio fra pubblico e privato come evidenziato nei successivi interventi della prof. Madia D’Onghia ordinaria di diritto del lavoro all’università di Foggia, l’assessore comunale ai Servizi sociali Simona Mendolicchio, la segretaria generale della Cisl di Foggia, Carla Costantino. Un territorio dotato di strutture mediche all’altezza, sedicesimo a livello nazionale (primo in Puglia) nel rapporto sulla qualità dei servizi al cittadino pubblicato nel 2023 da Italia Oggi. Ma con una mobilità passiva nell’ordine del 20%, un sistema dell’Emergenza-urgenza che ruota intorno al Pronto soccorso dei Riuniti perennemente ingolfato, liste d’attesa bloccate, propensione dei giovani medici a lasciare il posto in Chirurgie.
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