Corriere dell'Irpinia

Il gruppo “Per Luogosano”: come previsto, niente servizio mensa

«A distanza di una settimana dalla nota con la quale, il Gruppo di Opposizione “Per Luogosano”, aveva manifestato tutta la sua contrarietà nei confronti del sindaco e della sua maggioranza in merito al mancato avvio del servizio mensa scolastica, arriva l’ufficialità di quanto preannunciato».

In una nota, il gruppo composto dai consiglieri Vincenzino Buono, Luigi Di Stasio e Luca Di Napoli sollevano l’argomento, riportando la circolare n. 44 del 21/11/2023, con cui la Dirigente Scolastica comunica al personale docente e ATA, alle famiglie e agli alunni del Plesso Scolastico di Luogosano, che il 27/11/2023 avrà inizio il tempo prolungato.
Il Gruppo di Opposizione, attraverso una nuova nota pubblicata sulla proprie pagine ufficiali social e inviata agli organi di infomazione commenta: «È bene dare priorità alla scuola nel suo insieme attraverso risorse adeguate per la sicurezza e il decoro degli edifici scolastici, l’adeguamento sismico, l’efficientamento energetico e l’innovazione tecnologica, per una scuola che sia, sempre più, un luogo gradevole da vivere per i nostri ragazzi e che sia sempre a passo con i tempi”: così “l’ineffabile sindaco” di Luogosano (di tutti i luoghi e tutti i laghi), Carmine Ferrante, illudeva i cittadini e anche i componenti della lista “Luogosano BENE COMUNE” in uno dei suoi slogan elettorali.

Ma “bene comune” di cosa? Forse ancora non è chiaro, si procede verso il baratro altroché bene della comunità.
Il servizio mensa scolastica anche quest’anno, secondo ormai uno stanco copione di inefficienza, per ora non ci sarà per i più piccoli, per i quali le famiglie (illuse dai vari slogan pubblicitari del sindaco “a tempo pieno”) hanno scelto il tempo prolungato.
Quindi la domanda sorge spontanea: come mai, nonostante L’AUTO PROCLAMATA EFFICIENZA DI QUESTA AMMINISTRAZIONE, puntualmente tutto si trasforma in un castello di sabbia?
Ai genitori non rimane altro che la frustrazione e la preoccupazione per il mancato avvio del servizio mensa, cui sommare la rassegnazione di dover provvedere al “pranzo a sacco o panino” per i propri figli di 3, 4 o 5 anni di età.
Il tutto sarebbe stato evitabile se, invece di promettere l’impossibile, il sindaco avesse ammesso appunto l’impossibilità dell’ attivazione del servizio mensa e quindi evitato la scelta del tempo prolungato ai genitori.
Ribadiamo, dal dissesto finanziario ad oggi, la direzione è quella del baratro. Intanto “lo stipendio” per sindaco, vice sindaco e assessore, arriva (o arriverà questo è sicuro) puntualmente sui propri conto correnti.
Come sempre, “non dite che non vi avevamo avvisato”».

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