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Il tempo della responsabilità

L’iniziativa dell’associazione Controvento di organizzare un’assemblea per mercoledì prossimo, alle ore 17,00 presso il Centro Sociale Samantha Della Porta, ha suscitato non poche reazioni all’interno della vecchia partitocrazia locale e nell’ambito dell’associazionismo irpino, prevalentemente in quello di ispirazione cristiana. La tematica dell’incontro riguarderà la situazione sociale e politica della comunità cittadina in vista delle prossime elezioni amministrative e le prospettive complessive dell’area del centrosinistra. Qualche esponente politico locale, legittimamente, ha espresso qualche perplessità sull’iniziativa suscitando una doverosa riflessione tra gli osservatori, attenti e non di parte, delle questioni civili, culturali e politiche del comune capoluogo. Anzitutto va precisato che, all’interno del corposo dibattito dei rapporti tra democrazia rappresentativa e quella associativa in forte crescita territoriale, quest’ultima -salvo qualche sprovvedutezza culturale – non ha mai promosso o coltivato ipotesi alternative alla prima, ancora impalcatura – anche se traballante – del sistema democratico. In realtà la democrazia associativa – come anch’io ho sempre sostenuto su queste pagine e nel corso di tante iniziative che hanno affrontato la tematica – è lievito di rinnovamento e di crescita del ruolo dei partiti tradizionali, più esattamente di quel che resta di essi, nell’attuale momento di deriva culturale e politica. A tal proposito sono significative le ultime aperture di Zingaretti verso quelle realtà associative della società civile che, per competenza e credibilità, possono concorrere all’urgente e concreto rinnovamento della democrazia rappresentativa. Altro è il discorso dei modi e dei tempi attraverso cui si canalizza questa preziosa azione di promozione culturale e politica della dimensione associativa con i credibili contributi per costruire legami e ponti nel connettivo umano e civile delle nostre comunità. D’altro lato i partiti dovrebbe definitivamente essere conseguenti al loro progressivo snaturamento del compito di essere sentinelle, accorte e vigilanti, sul territorio in ordine alle tante emergenze materiali ed immateriali. Essere conseguenti significa recuperare capacità di ascolto e disponibilità ad aprire nuovi spazi a persone capaci, attive e responsabili, che la democrazia associativa offre, purché senza cordoni ombelicali con vecchi esponenti partitici che, ormai, non godono di nessuna credibilità tra la gente libera, preoccupata e pensosa rispetto alla rinascita civile e autenticamente democratica delle nostre comunità. Quindi nessuna invasione di campo, ma rianimazione di un confronto democratico e buone prassi amministrative per arginare l’ulteriore allontanamento del paese reale dalla politica e la deleteria diserzione delle cabine elettorali che indeboliscono progressivamente la democrazia e lo sviluppo del tessuto sociale ed economico, ai vari livelli territoriali. È apprezzabile, frattanto, la chiara disponibilità all’ascolto manifestata da Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale. Se nel PD irpino, da troppo tempo attanagliato da un assurdo cannibalismo interno, prevarrà la responsabilità e l’intelligenza di promuovere concretamente un’area vasta di centrosinistra, a partire dalle prossime elezioni amministrative, con volti nuovi e qualificati, il positivo futuro politico e amministrativo di Avellino non sarà più un’utopia, ma un traguardo raggiungibile.

di Gerardo Salvatore

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