Corriere dell'Irpinia

Il vescovo Aiello ai maturandi: “una congiura di bene”, se abolissero gli esami vi farebbero un torto, ciò che conta è mettersi alla prova

“Se abolissero gli esami di maturità vi farebbero un grosso torto. Perchè quest’ansia che provate oggi vi servirà nella vita di tutti i giorni”. E’ il messaggio che il vescovo Arturo Aiello consegna ai maturandi irpinia nella Notte prima degli esami al Parco Palatucci. Ricorda il quattordicenne suicidatosi alla vigilia degli esami di terza media  “Non sappiamo – prosegue il vescovo – se si sia tolto la vita per la paura dell’esame ma dobbiamo ammettere con amarezza che non stiamo educando i giovani ad affrontare le prove della vita. Ci si lascia prendere dall’angoscia. Il valore degli esami è nel mettervi alla prova, come farà, poi, la vita in maniera molto più dura. I commissari degli esami di stato stanno preparando per voi una congiura di bene! E non pensate che siano meno emozionati di voi!. Deve esservi chiaro che vogliono ciò che volete voi, uscire vincenti da questa prova”. Il consiglio che rivolge loro è di “Non pensare a trucchi o al tototracce, non si tratta di cose da cercare a destra o sinistra ma di fare sintesi”. Sottolinea come gli esami siano l’occasione per ringraziare amici, docenti e compagni di scuola che ci hanno accompagnato nel percorso di 5 anni e guardare al futuro. “Sappiate – prosegue Aiello – che gli esami fanno bene perché vi consentono di mettere un punto nella vostra vita di studenti di scuola per passare a nuovi progetti di studio e lavoro”

Aiello sceglie cosi per i ragazzi, i genitori ed i docenti presenti uno stralcio di una lettera di Rainer Maria Rilke del 17 febbraio 1903 in cui ad un poeta che gli chiedeva un giudizio sui suoi versi rivolgeva semplicemente l’invito a guardare dentro di se’, per capire quanto fosse forte il bisogno di scrivere. ” Vale la stessa regola anche per voi, ragazzi – ammonisce Aiello- Non lasciate che altri decidano al posto vostro, cercate le ragioni del vostro futuro nelle pieghe del vostro animo, con la luce dei vostri occhi, non di quelli degli altri.” Il Vescovo decide, così, di arricchire le sie osservazioni con le suggestioni di cantautori ancora capaci di parlare ai giovani come Baglioni e Venditti. Del primo fa ascoltare cosi’ ” Buona fortuna”, brano in cui vengono rievocate quelle “notti piene di idee e di dolci malinconie”, tra le quali primeggia proprio quella notte prima degli esami, colonna sonora dell’omonimo film con l’ indimenticabile Faletti, di cui viene riproposto il trailer che ricorda ai tanti novelli Molinari che la vita riserva sempre sorprese, imprevisti che si deve esser pronti ad affrontare.

Quella di Parco Palatucci è una serata speciale, nella quale non ci sono moniti per i ritardatari in quanto il Vescovo, dopo la recita di un semplice ma suggestivo Padre nostro, benedice sulla fronte, uno ad uno tutti i ragazzi intervenuti e lascia che uno di loro reciti una preghiera in cui si chiede a Dio di essere ” alla grande” per non sciupare l’ opportunità di essere comunque al mondo in anni meravigliosi e tremendi che richiedono il coraggio dell’aderenza alla volontà di Dio ma anche l’ esercizio di quella buona volontà che ci rende migliori giorno dopo giorno, esame dopo esame.

Pellegrino Caruso

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