Corriere dell'Irpinia

Il vescovo Nappa chiude il Giubileo di Sant’Ippolisto ad Atripalda: nel cuore dei potenti si mantenga viva la fiamma dell’amore

E’ stato il vescovo  Emilio Nappa a chiudere le celebrazioni del Giubileo di Sant’ippolisto nella chiesa madre di Atripalda. E’ stato lui a presiedere la celebrazione eucaristica, alla presenza del vescovo di Avellino Arturo Aiello: “Il Signore vi ricompensi e susciti nei nostri cuori ogni bene, come nei cuori dei potenti la fiamma viva di amore, quello vero, quello che rende al mondo l’umanità, la giustizia, la dignità e diritti di ciascuno nella fratellanza”.
E’ stato quindi il vescovo Aiello a ringraziare don Luca Monti “per il tuo Zelo e la tua grande Passione per il nostro Signore Gesù Cristo. Si chiude “una porta” ma per “APRIRE” orizzonti nuovi senza confini. Ti ringraziamo Signore per i benefici che il tuo Amore ci ha donato senza misura attraverso i tuoi Santi Sacerdoti.”. Quindi il suggestivo rito della chiusura della porta santa.

Era stato il vescovo di Napoli Battaglia ad inaugurare un anno fa ad Atripalda il Giubileo. Di forte suggestione l’esposizione nella cappella di San Sabino di  oggetti liturgici provenienti da Qaraqosh (Iraq), oltraggiati da miliziani dell’Isis in attentati terroristici in cui, ieri come oggi, molti fratelli e sorelle hanno versato il sangue per la fede. Ma sono stati numerosi i momenti di preghiera che hanno caratterizzato il Giubileo.

“Vogliamo fare memoria delle nostre radici di fede – sottolineava il vescovo Arturo Aiello nell’inaugurare il Giubileo – E’ il motivo del giubileo indetto per la chiesa di Sant’Ippolisto. Un’intera comunità, dal 303 al 312, vive una testimonianza così forte da affrontare il martirio con gioia, a partire dal presbitero Ippolisto che il primo maggio, nel corso di una festa pagana, interviene per proclamare la sua fede.

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