Corriere dell'Irpinia

Amministrative, tra i 32 impresentabili segnalati dall’Antimafia spuntano 2 irpini

Sono 32 i candidati alle prossime elezioni amministrative giudicati ‘impresentabili’ secondo il codice di autoregolamentazione delle candidature antimafia. Lo ha annunciato Chiara Colosimo, presidente della Commissione antimafia, durante un’audizione a Palazzo San Macuto. La Direzione nazionale antimafia aveva segnalato inizialmente 71 candidati, ma la Commissione ha valutato che solo 32 di loro si trovano in situazione di conflitto con il codice.

Oltre a questi, la Commissione ha identificato altri 13 candidati che hanno ricoperto la carica di sindaco o sono stati componenti della giunta in sette comuni sciolti per mafia. “Tra i 32 candidati segnalati come ‘impresentabili’ secondo il codice di autoregolamentazione, abbiamo aggiunto 13 candidati che abbiano ricoperto la carica di sindaco e di componente della giunta, limitatamente ai comuni sciolti secondo l’articolo 143 del decreto legislativo del 18 agosto del 2000,” ha specificato la presidente Colosimo.

Nella lista dei i 32 imprentabili spuntano 2 irpini. Si tratta di Sergio Acone, candidato nella lista di Unità Popolare che sostiene il candidato sindaco Aldo D’Andrea.Acone, secondo gli atti trasmessi alla Commissione, è stato condannato nel 1985 a tre anni e 9 mesi di reclusione per il reato di estorsione. Più recentemente, il 30 aprile di quest’anno, in primo grado è stato condannato a due anni di reclusione dal tribunale di Avellino per bancarotta fraudolenta.

L’altro candidato censurato è Floriano Domenicantonio che è nella lista Patto Civico che sostiene la candidatura a sindaco di Rino Genovese. Floriano è stato rinviato a giudizio il 10 settembre del 2019 dal Gip di Vallo della Lucania per riciclaggio. Il processo di primo grado è ancora in corso.

Un lavoro lungo e complesso quello della commissione  parlamentare, che aveva già stilato una lista degli imprensentabili per le elezioni europee.  “Abbiamo analizzato i candidati in per il Parlamento  europeo e una parte di quelli- afferma il deputato della lega Gianluca Cantalamessa e componente della commissione parlamentare –   dei 3700 comuni chiamati al voto.  E precisamente i comuni ritenuti considerati a più rischio. Sarebbe auspicabile avere, molto prima,  dai partiti le liste per evitare di  inserire candidati che non siano in linea con  il codice di di autoregolamentazione, ma so che è difficile.  Soprattutto nei paesi più piccoli, le liste vengono completate addirittura lo stesso giorno di scadenza del temine previsto per la presentazione.Noi abbiamo proposto delle modifiche al codice di autoregolamentazione per una serie di condanne, ritenute minori  e su cui dialogheremo con tutte le altre foze politiche di maggioranza ed opposizione, fermo restando  che la lotta alla criminalità resta un punto fermo”.

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