Site icon Corriere dell'Irpinia

In Consiglio le bordate di Gengaro: “Avete vinto grazie ai pacchi dono agli elettori delle periferie”

AVELLINO – Nel corso del lungo consiglio comunale di ieri sera, andato avanti fino quasi alle 23, ha tenuto banco un serrato fuoco di fila partito dai banchi della minoranza e in particolare dal coordinatore del campolargo di centrosinistra Antonio Gengaro. Due in particolare i momenti ‘caldi’: quando ha accusato la maggioranza di avere vinto a colpi di pacchi dono della Caritas e quando ha invitato la sindaca Nargi a fare attenzione ai legami di parentela tra i componenti dell’amministrazione comunale e i vertici delle società partecipate e dei consorzi di cui fa parte il Comune di Avellino: “A partire dal Rubilli” ha aggiunto Gengaro.

Bordate che non sono rimaste senza risposta. A tono gli hanno risposto sia Rino Genovese (ormai entrato ufficialmente a far parte della maggioranza consiliare dopo il voto favorevole di ieri sera alle linee programmatiche) sia la stessa sindaca Laura Nargi.

“Tu stai affermando cose gravissime, oltre l’accettabile – ha detto Genovese –. Anche queste sono frasi da querela. E’ gravissimo dire che questa maggioranza ha vinto grazie ai pacchi dono dati nelle periferie; questi sono reati”. “Eppure questa è la verità” ribadisce Gengaro. “Te lo chiedo un’altra volta – riprende Genovese –, cerca di alzare il livello dei tuoi interventi in Assise, non essere sempre offensivo. E soprattutto riconosci finalmente che c’è stata una città che ha votato per una visione diversa dalla tua”.

E questa era già le secondo volta che, nel corso della stessa seduta, si erano beccati Genovese e Gengaro. Proprio in apertura dei lavori, prima ancora che venisse affrontato il primo punto all’ordine del giorno, il leader della coalizione del Patto Civico aveva chiesto la parola “per fatto personale”: “Perché voglio dire che sono onorato di fare parte di questo luogo sacro di rappresentanza e proprio per questo qualunque offesa venga fatta ad un consigliere comunale è un’offesa a tutta l’Assise e a tutti gli elettori. Quindi a tutela dell’onore dei miei elettori e dell’intero consiglio comunale, denuncio le parole degne di querela per diffamazione pronunciate a mezzo stampa nei giorni scorsi da un consigliere che usa il proprio ruolo per offendere questa istituzione. Io denuncio che il consigliere Antonio Gengaro, al quale forse è ancora ignoto il concetto delle politiche civiche e delle condivisioni programmatiche, ha utilizzato pubblicamente un termine che mi vergogno anche a ripetere, il termine ‘puttani’ riferito a me, alla mia coalizione e quindi ai miei elettori. Un termine utilizzato decine di anni fa, da un direttore fascista del quotidiano Roma, Gianniello, (“no, si chiamava Giannini” lo incalza Gengaro). Colui che dovrebbe essere rappresentante del centrosinistra – prosegue Genovese dopo essersi corretto – usa questi termini nei confronti della mia coalizione. E forse già fascista si poteva già definire la sua azione nello scorso consiglio comunale, quando definì indegni i consiglieri di maggioranza. Ora io chiedo pubblicamente al consigliere Gengaro di ritirare questo termine offensivo, oltraggioso e fascista, e di chiedere scusa al consiglio comunale. Glielo chiedo amichevolmente, anche se è sempre più difficile farlo. Che si interessi dei problemi della città anziché pensare ad offendere”.

Gengaro risponde: “Genovese sbaglia a fare questo intervento. Perché alle opinioni espresse a mezzo stampa si risponde a mezzo stampa. Io comunque ho citato Giovannini perché è ispiratore in qualche modo di una pagina storica a me molto cara nella politica nazionale e campana; in un celebre articolo del 1961 stigmatizzò il passaggio di alcuni monarchici alla Dc, un episodio che ispirò anche il film Le mani sulla città di Rosi. Ho citato quella frase per citare una fase storica della città di Avellino, spettatrice di quello che è avvenuto al ballottaggio. La mia non era una volontà di offendere qualcuno. Ma se proprio volete farne una querela rivolgetevi a chi volete, io rimango fermo sulla mia posizione. Se ci sono elementi gravi ci si rivolga alla magistratura, ma intanto qua si esprimono opinioni nell’interesse della città. Checché ne dica il consigliere Genovese da Mercogliano”

Un battibecco tra i due che sembrava poter degenerare ulteriormente, ma che invece, verso la fine dei lavori, si è stemperato, quando in un successivo intervento Gengaro ha detto che forse Rino Genovese è uno dei consiglieri di questa Assise che conosce da più tempo, avendolo conosciuto già ai tempi del liceo, quando faceva parte della squadra di atletica della scuola: “Rino fa parte della storia di Avellino”“Ah – è intervenuto Genovese – quindi ammetti che sono di Avellino” – “Atleticamente sì, ma ti sei sempre occupato di Mercogliano” ha chiosato con un sorriso Gengaro.

Exit mobile version