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Inchiesta Dolce Vita, il Riesame annulla il sequestro di 40 mila euro per l’ex sindaco Festa

Il collegio del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino (composto dai magistrati Di Bartolomeo, Rizzi e Califano) ha accolto le richieste degli avvocati Domenico Carchia e Luigi Petrillo, difensori dell’imprenditore Marcello Costantino e dell’ex sindaco Gianluca Festa e annullato il sequestro e annullato il sequestro per equivalente nei confronti dell’ex sindaco e dell’imprenditore nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita, una somma di 40mila euro per Festa e di 25 mila euro per Marcello Costantino. Anche per l’architetto Fabio Guerriero, difeso dagli avvocati Nicola Quatrano e Marino Capone, è stato annullato il seuqestro preventivo di 55mila euro prima ancora della discussione del riesame, sezione reale.

Il collegio del tribunale del Riesame sostiene che il sequestro finalizzato alla confisca anche per equivalente può avere ad oggetto esclusivamente il profitto del reato. Come si legge nell’imputazione provvisoria e ritenuto dallo stesso giudice, non è il profitto del reato, ma la somma corrisposta all’ex sindaco per ottenere i favori e quindi il prezzo del reato. Per queste ragioni i ricorsi sono stati accolti.

Finito agli arresti domiciliari, dal 18 aprile scorso, per i reati di associazione a delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità – l’ex sindaco, dimissionario, è stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare firmata nell’ambito di un’ulteriore indagine, aperta dall’ufficio inquirente irpino. Sotto la lente d’ingrandimento, sono finiti, questa volta, appalti, che non hanno niente a che fare, nè con le sponsorizzazioni alla squadra cestistica DelFes, nè con il capitolo degli eventi di Eurochocolate, ma – come si legge nel capo d’imputazione – “riguardano molteplici lavori pubblici e hanno come riferimento temporale la fine dello scorso anno e gli inizi del nuovo”.

Secondo la Procura, sarebbe stato messo in piedi “un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi di tre imprenditori”.
Per i magistrati guidati dal procuratore Domenico Airoma c’era un “frenetico dipanarsi” di “accordi e reiterazione dei rapporti corruttivi, in cui l’ex sindaco Festa avrebbe intascato tangenti per quarantamila euro da imprese, che si sarebbero aggiudicate almeno nove appalti del Comune di Avellino.

Cinque le contestazioni di corruzione nell’esercizio della funzioni in concorso tra Gianluca Festa e l’architetto Fabio Guerriero, gia’ destinatario di una misura nell’aprile scorso (annullata dal Riesame di Napoli Raggiunto da una misura agli arresti domiciliari) e tre dei quattro imprenditori indagati per i lavori relativi alla “Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica di Bellizzi” e di un “nuovo Impianto Polivalente S. Pio Pietralcina” oltre ai lavori per la Porta Est.

 

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