Corriere dell'Irpinia

Inchiesta “Dolce Vita”, attenuata dal Riesame la misura cautelare l’ex dirigente Smiraglia: ecco le motivazioni

L’interdizione dai pubblici uffici per un anno è una misura adeguata rispetto a quella degli arresti domiciliari. Per questa ragione i giudici dell’ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno deciso di attenuare la misura per l’ex dirigente  del comune ai lavori pubblici  Filomena Smiraglia, difesa dal penalista Marco Campora. E’  una delle motivazioni depositate dai giudici del Riesame di Napoli.

La difesa ha ottenuto un risultato significativo, nonostante il Tribunale abbia mantenuto l’accusa originaria formulata dalla Procura di Avellino.Durante il processo, uno dei punti focali è stata la contestazione dell’utilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche, che la difesa ha ritenuto non valide a causa di una presunta insufficienza di prove. I giudici, però, hanno identificato elementi sufficienti per sostenere le accuse di corruzione, turbativa d’asta e falso, basandosi su un decreto autorizzativo e su informazioni raccolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo.

Intanto si attendono le motivazioni dei giudici del tribunale del Riesame di Napoli per l’architetto Fabio Guerriero, la cui ordinanza di misura cautelare è stata annullata e per l’ex sindaco Gianluca Festa, per il quale sono stati confermati gli arresti domiciliari. I tre sono accusati – a vario titolo – di turbata libertà degli incanti, corruzione, falso in atto pubblico, depistaggio.

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