Corriere dell'Irpinia

Dolce vita, arresto bis per Festa. Ai domiciliari Guerriero. Sequestri a tre imprenditori. Il Gip: “Asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi privati degli indagati”

In mattinata i militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino e della sezione Pg della Guardia di Finanza hanno notificato nuove misure cautelari nei confronti di tre imprenditori di Avellino, dell’ex sindaco Gianluca Festa già ai domiciliari dal 18 aprile – provvedimenti recapitati dalle Fiamme gialle – e dell’architetto Fabio Guerriero – da pare dei Carabinieri -, nell’ ambito delle indagini relative all’inchiesta Dolce vita che riguarda tra l’ altro il sistema degli appalti condizionati del Comune di Avellino.

Il procuratore della Repubblica Domenico Airoma ha disposto la notifica di provvedimenti di arresti domiciliari, di misure di interdizione dall’attività imprenditoriale e il sequestro di conti correnti.

Nel comunicato firmato dal procuratore Airoma si legge: “I militari del comando provinciale dei carabinieri di Avellino e i finanzieri dell’aliquota di polizia giudiziaria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino nell’ambito del procedimento che ha già registrato nello scorso mese di maggio l’emissione di misure cautelari nei confronti, tra gli altri, dell’ex sindaco… Il gip ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco e di Fabio Guerriero a seguito di nuovi ed ulteriori elementi emersi nel prosieguo delle investigazioni, con riferimento a plurime ipotesi di accordi corruttivi, intervenuti con tre imprenditori, destinatari della misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione”.

E ancora: “Le acquisizioni investigative hanno consentito di ritenere sussistente, sia pure allo stato delle indagini e fatti salvi gli ulteriori sviluppi processuali, un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi privati degli indagati. In particolare, l’articolata attività di indagine ha lasciato emergere come una pluralità di appalti, affidati dal Comune di Avellino, tra la fine dello scorso anno e gli inizi di quest’anno, siano stati oggetto di patti corruttivi”.

“Le modalità di realizzazione di tali accordi e la reiterazione dei rapporti corruttivi, così come osservati dagli investigatori nel loro frenetico dipanarsi, hanno descritto un quadro indiziario ritenuto grave dal gip al punto tale da farlo qualificare come un sistema di gestione degli appalti pubblici basato sulla vendita sistematica della pubblica funzione e sullo spregio delle regole che dovrebbero presiedere allo svolgimento dell’attività amministrativa”.
“Contestualmente all’adozione delle misure cautelari ed interdittive, la polizia giudiziaria ha proceduto all’acquisizione di ulteriore documentazione amministrativa concernente gli appalti oggetto degli accordi corruttivi”.

“La presente attività di indagine si inserisce in un più ampio contesto investigativo, coordinato da questo ufficio e tuttora in approfondimento, avente ad oggetto l’inquinamento dell’attività amministrativa del Comune di Avellino con pregiudizio per le risorse destinate alla comunità irpina e la par condicio degli imprenditori interessati a concorrere per l’aggiudicazione trasparente dei pubblici appalti”.

 

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