Corriere dell'Irpinia

Intitolazione della Napoli-Canosa, “Costruire il futuro” annuncia un presidio davanti al Ministero

La richiesta di cambio del toponimo alla galleria dell’autostrada A16 Napoli- Canosa è partita dall’associazione culturale “Costruire il futuro” il 30 marzo 2019 ed è continuata in questi anni con lettere e appelli nei confronti delle competenti autorità. Ora però la questione arriva direttamente a Roma con una manifestazione che si terrà domani davanti al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture.

A darne l’annuncio il presidente dell’associazione Raffaele Beatrice.

“Le ragioni del cambio del toponimo – raccontano dall’associazione – è stato condiviso e sostenuto nel 2024 da una collettività che ha superato i confini comunali per due motivi: a) la galleria è ubicata nel territorio di Bonito; b) tutte le gallerie dell’Irpinia (e non solo) portano il nome del Comune che attraversano.

Fin dal primo momento – continua la nota – abbiamo invitato il sindaco di Bonito e quello di Mirabella Eclano a occuparsi del problema e risolverlo nella maniera giusta.
Purtroppo – si legge nel documento – la totale assenza di iniziative ha costretto la nostra associazione a riprendere il problema con una lettera aperta ai due Comuni e ad Autostrade per l’Italia. La Direzione del 6º Tronco di Cassino ha fatto sapere con una prima risposta che il Sottocomitato per la Toponomastica non svolgeva più le sue funzioni e con una seconda ha dato “il proprio nulla osta alla modifica della titolazione della galleria denominata ‘Mirabella’, nelle more dell’emanazione delle Linee Guida Ministeriali per la segnaletica autostradale”.

Anche l’Aiscat coinvolta nel 2023 ha comunicato che “le riunioni del Sottocomitato per la Toponomastica risultano sospese da novembre 2018 a causa di una riorganizzazione e per tale ragione questioni rilevanti ed indifferibili sulla materia vengono ad oggi valutate direttamente dalla Società Concessionarie autostradali competenti sulla tratta interessata ferma restando la comunicazione al Ministero di tale valutazione”.

Ma lo storia non finisce qui. “A seguito di nostre pressioni è intervenuta la Direzione di Autostrade con sede a Roma che ha riaperto il problema della titolazione ponendo due condizioni”.

E allora?

La prima: “Una espressa volontà del territorio di condividere la proposta”; la seconda: “Gli oneri derivanti dalle lavorazioni necessarie all’intervento sono a totale carico dell’Ente richiedente. Dobbiamo far notare per spirito di lealtà che c’è una difformità di valutazione tra le due direzioni: quella di Cassino ritiene legittima la ridenominazione, quella di Roma la ritiene una possibilità; la Direzione di Cassino non chiede spese per l’intervento, il Team Muovy di Roma le chiede al soggetto richiedente”.

I due punti di vista potranno “essere chiariti e superati tirando fuori dagli archivi il verbale della sottocommissione col quale è stato attribuito il nome alla galleria nel lontano 1968. Da tale documento si potranno sapere i criteri con cui stata scelta la titolazione e l’eventuale somma pagata per il cartello dal Comune di Mirabella Eclano. Per parte nostra siamo pronti a fornire una dichiarazione di responsabilità da cui risulti che il Sindaco di Bonito non fu a suo tempo né informato né interpellato sul nome della galleria.

Ma ci sono anche le responsabilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La prima: la “riorganizzazione interna” non risulta ancora terminata nonostante al Dicastero si sono avvicendati tre ministri: Paola De Michele dal 05.09.2019 al 13.02.2021, Enrico Giovannini dal 13.02.2021 al 22.10.2022, Matteo Salvini dal 22.10.2022 tuttora in carica”.

La seconda: “Perché il Ministero rimane indifferente alle numerose lettere della nostra associazione?”.
La terza: “Perché la Segreteria del Ministro ignora le richieste di incontro dopo una petizione popolare sottoscritta da 1.065 cittadini irpini?. La quarta: perché il Ministero non ha coinvolto gli Enti del territorio e non svolge il suo ruolo di terzietà?. I modi di fare delle varie Istituzioni, dal livello locale a quello centrale, minano la fiducia popolare nella democrazia, offendono la Comunità bonitese e mortificano i valori della stessa Costituzione”.

Pur essendo un’ associazione, che ha per missione il “bene della collettività, nel nostro piccolo difenderemo lo Stato di Diritto, il rispetto dei Confini e del Territorio, il principio di Uguaglianza, di Dignità, di Giustizia, di Trasparenza e di Legalità. Per questi obiettivi una delegazione stazionerà il 18 luglio presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Roma. In nome delle donne e degli uomini che ha sottoscritto la petizione promossa da ‘Costruire il futuro’ adotteremo come forma di lotta la ‘resistenza civile’ fino a quando il cambio del toponimo non sarà risolto positivamente”.

 

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