Corriere dell'Irpinia

“La crisi dell’Occidente moderno”, Intrecci Itinerari Filosofici accoglie a Luogosano Franco Cardini

Fa tappa a Luogosano il 13 luglio la rassegna “Intrecci Itinerari Filosofici” e sceglie di interrogarsi su un universo di valori, ideologie e principi che appare sempre più fragile come quello legato all’Occidente. Alle 18.30, nell’aula consiliare del Comune di Luogosano, Franco Cardini relazionerà su “La crisi dell’Occidente moderno”. Modererà la giornalista Luigia Meriano. Introdurrà il giornalista Franco Genzale. A portare i propri saluti il sindaco Carmine Ferrante

La rassegna nasce dalla volontà di portare avanti un ciclo di incontri con protagonisti dell’universo filosofico e storico italiano sulle emergenze del nostro tempo. Questa volta protagonista sarà Franco Cardini, uno dei più importanti storici italiani, professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane, Directeur d’Études nell’EHESS di Parigi e Fellow della Harvard University. Dirige il Centro di Studi sulle Arti e le Culture dell’Oriente dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze e collabora con Luciano Canfora alla direzione della Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di San Marino.  Specializzato nello studio del Medioevo, si è occupato soprattutto di crociate, di pellegrinaggi e di rapporti tra la cristianità e l’Islam. Tra i suoi numerosi libri si ricordano: La vera storia della Lega lombarda (1991); Noi e l’Islam: un incontro possibile? (1994); Alla corte dei papi (1995); L’avventura di un povero crociato (1997); Gerusalemme (2012); L’appetito dell’imperatore. Storie e sapori segreti della Storia (2014); entrambi nel 2015, Andare per le Gerusalemme d’Italia e Un uomo di nome Francesco; nel 2016, Il califfato e l’Europa. Dalle crociate all’ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri L’Islam è una minaccia. Falso! , Onore Samarcanda. Un sogno color turchese;  nel 2017, Dunkerque. 26 maggio-4 giugno 1940: storia dell’operazione Dynamo (con S. Valzania), La congiura. Potere e vendetta nella Firenze dei Medici (con B. Frale) e La Via della Seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente (con A. Vanoli); Andalusia (2018); Praga (2020); nel 2021, Le dimore di Dio. Dove abita l’eterno e L’avventura di un povero cavaliere del Cristo; nel 2023, Le vie del sapere e (con M. Montesano) Donne sacre. Per i suoi studi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Dal 1994 al 1996 è stato membro del Consiglio d’amministrazione della RAI. È stato fondatore della rivista Percorsi, collabora con il quotidiano Avvenire e dal 2012 fa parte del comitato scientifico della rivista Eurasia.

Punto di partenza della riflessione il volume di Franco Cardini “La deriva dell’Occidente” in cui si interroga sull’idea di Occidente affermatasi negli ultimi anni, un’idea in cui Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese.  Per ribadire che non è sempre stato così, anzi.

“Dai tempi delle guerre persiane, Oriente e Occidente sono fratelli coltelli, amici e nemici, sogno e incubo . si legge nella presentazione del volume – Sulla base dei troppi malintesi generati dal loro confronto sono emersi anche ‘ismi’ ideologici, tanto accaniti tra loro quanto ambigui: orientalismo e occidentalismo, avvolti nel dilatare delle loro contraddizioni. Già Oswald Spengler aveva decretato il ‘tramonto dell’Occidente’; ma immediatamente, dietro l’Occidente-Europa spengleriano, se n’era andato profilando un altro, quello americano, che dopo aver soggiogato il Pacifico si apprestava a trangugiare anche l’Atlantico: Leviathan di terra e di mare secondo Carl Schmitt, contrapposto a Behemoth, compatto Oriente tutto terragno. Ma intanto però, altrove, dal Giappone alla Cina e all’India si andavano proponendo altri Occidenti, fondati su presupposti differenti da quello euroamericano e portatori di altre ‘modernità’. Con la guerra in Ucraina, la Russia viene definitivamente spostata verso l’Asia ed esclusa dalla sua dimensione cristiana ed europea. Ma questa definizione di Occidente ha senso o è soltanto utile oggi per ragioni strumentali?”

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