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Juta a Montevergine, Marciano: l’identità di Ospedaletto nel segno dell’accoglienza

Si fa simbolo della capacità di Ospedaletto di farsi spazio di accoglienza la Juta a Montevergine. Lo sottolinea il sindaco Luigi Marciano nel presentare quello che è uno dei simboli della comunità, in programma dal 10 al 12 settembre.  Un’edizione di cui lo stesso sindaco ha curato la direzione artistica con il supporto organizzativo di Vincenzo Ciccarelli coadiuvato da Gioacchino Acierno, e con il coordinamento di Salvatore Cassano.”La juta – spiega Marciano – diventa occasione per lanciare un messaggio di pace e speranza, di integrazione e accoglienza dei deboli e dei diseredati, di chi deve fare i conti con le lacerazioni del presente. Ospedaletto nasce come luogo di accoglienza dei pellegrini che sostavano ai piedi della montagna prima di recarsi al santuario, la sua identità è in simbiosi con quella di Montevergine. Una vocazione che ha sempre conservato”. Ricorda Marcello Colasurdo che accompagnava il pellegrinaggio con le sue tammorre “Una figura strettamente legata a quella della juta e al concetto stesso di accoglienza. Ecco perchè abbiamo voluto assegnargli la cittadinanza onoraria”. Ma non erano solo le tammurriate, chiarisce Marciano, a risuonare nella juta, ciascun gruppo di pellegrini faceva risuonare le sue note, spesso si trattava anche delle canzoni classiche partenopee”. Sottolinea l’importanza di trasmettere questa tradizione alle nuove generazioni “Non dobbiamo smettere di consegnare loro racconti e testimonianze”. Rivendica con forza il ruolo di direttore artistico “Ho coniato io il termine “juta”. Non si può affidare la direzione artistica a chi non ha la memoria storica del territorio. Sono pronto, però, a cedere il testimone a chi avrà la consapevolezza di ciò che è stato”.

E’ Monsignor Vittorio Guerrillo,  parroco di Ospedaletto, che presenterà il suo ultimo libro nel corso della rassegna, a spiegare come “Il profano senza l’anima del sacro è gelido. È il sacro che fornisce le emozioni. La juta nasce da questo binomio”. Padre Carmine Allegretti del santuario di Montevergine sottolinea come “Guglielmo ha pensato ad una chiesa, ad un ospizio e all’accoglienza dei pellegrini. Ancora oggi questo è il senso della juta. Un incrocio visibile tra pellegrinaggio e penitenza con grande attenzione ai giovani. Rappresentiamo piccoli paesi, comuni come Summonte e Ospedaletto potrebbero lavorare insieme per tramandare le tradizioni alle nuove generazioni”.

A illustrare il programma Vincenzo Ciccarelli “Sono un figlio artistico di Marcello Colasurdo, sono cresciuto con lui dall’età di 8 anni. Sarò una festa nella quale si fonderanno tradizioni differenti. Saranno presenti tutte le paranze e tutti gli stili di musica tradizionale”. Salvatore Cassano ricorda come “La juta richiede un lavoro che dura mesi di telefonate, contatti, collaborazioni”. Una presentazione conclusa dal saluto rituale “Che a Maronna ci accumpagni”

 

Si parte Martedì 10 Settembre alle 17.00, con Antonio Esposito e le lezioni di danza popolare presso l’atrio comunale, mentre al centro storico alle 17.30 apriranno al pubblico gli stand enogastronomici targati “I Santi”, “Addò Chef Street Food” e altri punti di ristorazione di prodotti tipici locali. Contemporaneamente si potrà visitare la storica bottega “Da Ciro” mentre balli accompagnate da nacchere e tammorre inizieranno a risuonare nel borgo.

Per i più sportivi, alle 18.00 è prevista la scalata della torre campanaria con tecniche speleo-alpinistiche e dispiegamento della figura della Madonna di Montevergine, a cura dell’Asd Parco Avventura Montevergine.

Dalle 19.30, via alle paranze itineranti e agli spettacoli degli artisti di strada, mentre appuntamento alle 21.00 per i concerto del gruppo Rareca Antica, con i loro canti e balli della tradizione vesuviana, e alle 22 di Luca Rossi, tra i più rappresentativi esponenti della tammorra nel mondo. A mezzanotte chiude Polcari – dagli Almamegretta – con il suo dj set.

Si ricomincia Mercoledì, 11 Settembre, con un’escursione a cura di Irpinia Trekking in programma dalle 8.00, con raduno dei partecipanti presso la villa comunale. Ci si incamminerà verso l’Abbazia di Montevergine, sul sentiero storico dei pellegrini, toccando le tappe della “sedia della Madonna” e del tiglio sacro, fino al raggiungimento della scala santa che condurrà i camminatori verso Mamma Schiavona. Dopo aver assistito alla messa, si rientrerà in paese per unirsi ai festeggiamenti.

Dalle 17.00 ancora danze con Antonio Esposito mentre e alle 17.30 porte aperte per stand gastronomici e la bottega “da Ciro”, con tammorre e balli. Lezioni di danza popolare con Antonio Esposito presso l’atrio comunale

Alle 18.00 Camillo Casillo e l’associazione culturale degli Scettici vi aspettano per la rievocazione storica dell’antico corteo devozionale con traini, carrettoni, calessi e cavalli, in onore di Mamma Schiavona, mentre tornano alle 19.30 le paranze itineranti e gli artisti di strada, e alle 21.00 i Rareca Antica in concerto.

Alle 22.00 è il turno sarà il turno di Vincenzo Romano – Il Cantore Pellegrino, mentre dopo il concerto riprende possesso della consolle Polcari, con il suo dj set.

Si chiude Giovedì 12 Settembre, con il pomeriggio di assaggi e artisti che parte sempre alle 17.30, mentre lo spettacolo finale è affidato a partire dalle 21.00 alla Lumanera, che lascerà il posto alle 22.00 a Gerardo Amarante e gli Spaccapaese feat. Matteo D’Onofrio e Sebastiano Ciccarelli (Voci storiche gruppo operaio), e Marco Limatola.

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