Corriere dell'Irpinia

La città si tinge di rosa, unite per essere più forti e gridare il proprio amore per la vita

“E’ nella condivisione il senso della camminata rosa. E’ fondamentale per chi combatte contro la malattia non restare soli. Ognuno deve farsi carico dell’altro”. Lo sottolinea con forza il senologo Carlo Iannace nello spiegare la forza del corteo rosa partito questa mattina da viale San Modestino per raggiungere il Corso Vittorio Emanuele e poi la chiesa di Rione Mazzini. Ed è il solito fiume rosa ad attraversare la città tra canti, testimonianze, esibizioni di sbandieratori e cornamuse e il desiderio forte di gridare il proprio amore per la vita. Lo spiega Carmelina Di Grezia, tra le volontarie che coordinano la camminata con Amos e Amdos, nella bella testimonianza consegnata in chiesa “Non possiamo smettere di sperare, non dobbiamo mai perdere la voglia di vivere. La cosa più difficile è stata vincere la paura ma la paura si vince con la certezza di essere amati, di non essere soli. Ho scoperto il valore della condivisione, ho trovato tante amiche con le quali condividere questa battaglia”. Pina Racioppi ricorda di aver “imparato a rispettare il dolore di tutti, ad ascoltare per capire, a gustare ogni attimo della vita”. Mentre Mariacristina Paradiso spiega di aver scelto di combattere “affidandosi alla forza delle fede e della medicina”.

A fare gli onori di casa alla partenza il sindaco Vittorio D’Alessio “Ancora una volta Mercogliano ha risposto con entusiasmo. E’ il segno che la sensibilità verso la prevenzione aumenta di anno in anno. Siamo alla decima edizione, siamo orgogliosi di poter ospitare ogni anno questa bellissima passeggiata rosa che coinvolge migliaia di persone”. E’ don Vincenzo, parroco di Mercogliano a benedire la camminata, quindi è il presidente dell’Avellino Angelantonio D’Agostino a donare una maglia dell’Avellino colorata di rosa a Iannace, annunciando che sarà indossata da uno dei calciatori nella prossima partita.

A sottolineare il valore di cui si carica l’iniziativa il direttore generale del Moscati Renato Pizzuti “Il lavoro che porta avanti il dottore Iannace nell’organizzare questa manifestazione è straordinario” e pone l’accento sull’eccellenza del reparto di oncologia del Moscati “Abbiamo migliorato i risultati rispetto a quelli degli anni precedenti. Nella lotta al tumore al seno, abbiamo raggiunto livelli paragonabili a quelli del Pascale. Possiamo affermare di rappresentare un’eccellenza nella regione Campania. Lo dimostrano i tanti pazienti che scelgono il Moscati per curare queste patologie”. Anche da lui un appello a partecipare attivamente agli screening “Questa giornata è, innanzitutto, un’occasione per ricordare quanto sia importante la prevenzione, un principio che deve valere per tutti. L’appello è quello di aderire agli screening oncologici previsti dal Ministero e dal Governo: mammella,  cervice uterina e colon-retto. È fondamentale prestare grande attenzione alla propria salute prima che le malattie si manifestino. In questo, mi piace sottolineare che le donne mostrano una sensibilità  superiore a quella di noi uomini”.

E’ il primario di oncologia dell’Azienda Ospedaliera Moscati Cesare Gridelli a sottolineare come sia fondamentale il messaggio di sensibilizzazione che arriva da questa camminata. “Perchè una diagnosi precoce può salvare una vita. Dietro questo lavoro di prevenzione, svolto in modo encomiabile dal dottor Iannace, c’è un grande impegno, che non conosce pause. Una fase, quella della prevenzione, a cui si affianca quella della cura in cui il dottore Iannace è affiancato da altri medici straordinari come i dottori Colantuoni e Sacco, che fanno parte del gruppo multidisciplinare. Questi specialisti svolgono un ruolo fondamentale nella presa in carico del paziente e nel seguire tutto il percorso terapeutico. Grazie al supporto del direttore generale e dell’amministrazione, la nostra azienda sanitaria è in grado di fornire le migliori cure possibili, utilizzando i farmaci più avanzati, investendo sulla ricerca clinica e su tutte le terapie disponibili a 360 gradi. Il paziente viene seguito dalla diagnosi all’applicazione delle terapie, come la radioterapia, la chemioterapia, la terapia biologica e l’immunoterapia. È cruciale anche il ruolo di supporto ai familiari dei pazienti oncologici. Facciamo tutto il possibile, nonostante le difficoltà che affrontiamo ogni giorno, e siamo fortunati ad avere un ospedale che ci consente di operare al meglio”.

Una mobilitazione che parte dall’Irpinia per raggiungere Nola, quest’anno presente con uno dei gigli della tradizionale tirata, allestito nello spazio antistante la chiesa di Rione Mazzini “Di eccezionale c’è sicuramente questo movimento straordinario che, con la solidarietà umana, affronta un tema delicato che coinvolge famiglie e comunità – spiega il sindaco Carlo Buonauro, presente insieme al presidente della Fondazione Gigli di Nola Chicco De Falco e a Vincenzo Iovino, che ha immaginato la possibilità di realizzare un giglio rosa dopo la perdita della moglie – . La città di Nola è orgogliosa di essere presente con i suoi simboli. Abbiamo portato qui il nostro Giglio, in onore di San Paolino, nostro copatrono, che è simbolo di carità e di fratellanza umana ma diventa anche strumento per mantenere accesa la luce della prevenzione e della ricerca”

Una sinergia che si affianca a quella con il Comune di Pietrelcina, guidato da Salvatore Mazzone che ogni anno organizza una manifestazione gemella “Una luce per la vita”, da cui è giunta questa mattina la fiaccola di San Pio portata dal Circolo podistico di Montella a Montevergine. “E’ la seconda volta – spiega Mazzone – che Pietrelcina partecipa a questa camminata, giunta ormai alla decima edizione. In queste settimane ho osservato lo zelo e la passione che coinvolge i volontari che partecipano ai preparativi.  Anche oggi vedere negli occhi di uomini e donne tanta emozione riempie il cuore. “Una luce per la vita a Pietrelcina” è un momento di preghiera e spiritualità  ma è anche un’occasione di riflessione, aggregazione e festa. Ad accomunare la camminata rosa e la fiaccolata di Pietrelcina la volontà di trasmettere messaggi importanti, a partire dalla sensibilizzazione sul tema della prevenzione oncologica, della diagnosi precoce e della vicinanza a chi affronta la malattia oncologica. Occasioni come questa diventano anche strumento per promuovere un concetto che risponde appieno allo spirito di San Pio: il donarsi agli altri. Carlo Iannace è l’emblema di tutto questo. Per noi è un’emozione e un grandissimo onore essere qui”

Non nasconde la sua emozione Carlo Iannace “Vedere oggi tante magliette alle finestre di Avellino e Mercogliano è stato emozionante, restituisce il senso di come la camminata è diventata parte integrante della vita di queste città. A prendere forma una rete che abbraccia Pietrelcina e Nola, con il rosa che si diffonde sempre di più in tutta la Campania. E’ un segnale importante che ci incoraggia ad andare avanti, ci fa capire che abbiamo piantato semi importanti”. Ricorda come la “camminata è realizzata, ogni anno, grazie al sostegno di tanti che dedicano il loro tempo a questa iniziativa. La prevenzione non si è mai fermata. Ogni giorno siamo presenti sul territorio e in tanti accolgono il nostro invito. Siamo convinti che questa maglietta possa essere un’ispirazione e insieme offrire un esempio da seguire”. Ricorda come “fondamentale nella lotta al tumore è la presa in carico delle persone, poichè il tumore al seno non è solo una malattia, ma un’interruzione della vita normale. Di qui la necessità di offrire un’assistenza e un supporto quotidiano perchè si possa al più presto riapopriarsi della propria vita”.

Ribadisce con forza come la sanità sia un diritto di tutti, messo a rischio dall’autonomia differenziata “E’ importante che tutti capiscano che l’autonomia differenziata è un rischio che non possiamo permetterci. La sanità è un diritto di tutti, è un bene essenziale, proprio come la scuola, sono alla base delle nostre comunità. Solo garantendo il diritto alla salute a tutti, possiamo veramente rendere il mondo più giusto”.

A sfilare in corteo anche Rosetta D’Amelio, delegata alle pari opportunità del presidente della Regione Campania “Partecipo tutti gli anni con molto piacere, quest’anno la gioia è doppia, dopo che il presidente della Repubblica ha permesso a Carlo Iannace di continuare a dedicarsi al loro lavoro. E’ chiaro che la sensibilizzazione alla prevenzione chiama anche le istituzioni a fare la loro parte. Tante sono le donne che vengono salvate ogni anno ma sono ancora di più quelle che potrebbero essere salvate. Vedere migliaia di donne sfilare ci ricorda quanto sia prezioso il diritto alla salute e alla cura. Del resto, i numeri lo testimoniano, cresce di anno in anno il numero di donne che sceglie di partecipare agli screening”

E che sia davvero una festa lo percepisce con forza chi partecipa alla camminata. Un percorso accompagnato da canzoni che celebrano la vita, – a fare da speaker Giuseppe Saveriano e Sabina Lancio – dalle esibizioni degli sbandieratori di Altavilla, dalle note delle cornamuse degli Borbonian Pipes, da coreografie caratterizzate da balli e abbracci.  Un itinerario segnato da tappe importanti, da quella alla sede della Protezione Civile che svolge un ruolo decisivo nell’organizzazione della camminata alle sosta presso il Centro per l’autismo dove Iannace incontra il sindaco di Avellino Laura Nargi, presente insieme agli assessori Marianna Mazza e Lucia Forino. Tante le storie di donne coraggiose, che sfilano per ricordare chi non c’è più. Come Monica Stanco di Frigento che ha portato alla Camminata un mezzetto di Frigento per ricordare la mamma Rosa Calò “In segno di fede e devozione ma anche come omaggio a mia madre”. A partecipare al corteo anche i familiari di Celestino Grande, medico di Villanova prematuramente scomparso a cui Iannace ha voluto dedicare la camminata. Alla moglie Pina il compito di tagliare il nastro. “E’ un’emozione forte essere qui – spiega il cognato Antonio De Luca, presente insieme alla moglie Pina De Meo, alla sorella Maria e al figlio Giorgio – è il segno del grande lavoro svolto in vita da Celestino. Non ha mai smesso di lavorare, sempre a titolo gratuito per la prevenzione”. A ribadire lo spessore di un medico come Celestino Grande il sindaco di Villanova Ernesto Iorizzo “E’ stato un uomo sempre al servizio della comunità, è stata una grossa perdita per la comunità ma la sua lezione deve restare viva. Sono contento di offrire anche io un piccolo contributo alla battaglia per la prevenzione”. Quindi il consueto gazebo allestito in Viale Italia per ricordare Silvana Ianuario, anche lei tra le grandi protagoniste della battaglia per la prevenzione in Irpinia

In chiesa è don Vito Todisco a officiare la celebrazione, ricordando come la “medicina è un cammino che si compie ad imitazione del Cristo che salva”. Tante le testimonianze di donne che lottano ogni giorno contro la malattia. A prendere la parola è anche Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione, da sempre al fianco della camminata rosa “Con la vostra presenza qui – si rivolge alle donne in rosa – avete dimostrato che una malattia non deve necessariamente essere affrontata in solitudine. Condividendo la sofferenza, parlandone, si può combattere con maggiore forza. Ma è chiaro che la malattia va innanzitutto prevenuta. Ecco perché manifestazioni come questa servono a lanciare il messaggio giusto: occorre agire prima che il male si manifesti in tutta la sua forza. La prevenzione è un’azione doverosa, nei nostri confronti e nei confronti dei nostri cari”. Poi, al termine della messa, nel segno di  un rito che si ripete, ecco il cielo colorarsi di rosa, grazie ad alcuni fumogeni che creano un suggestivo effetto scenografico.

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