Corriere dell'Irpinia

La depurazione irpina può trasformarsi in una emergenza ambientale

Foto: Telenostra.it

Dipendenti in perenne attesa di conoscere il loro futuro, depurazione ferma da più di quindici giorni. La vertenza Asidep si aggrava, tra le oltre cinque mensilità arretrate agli operai fino a una difficile cessione del servizio, con la spada di Damocle di una possibile emergenza ambientale.

“Negli impianti mancano i reagenti chimici che permettono la depurazione delle acque e i depuratori, essendo in accumulo ormai da tempo, sono ormai pieni e i liquami iniziano a tracimare”, il commento di un operaio sugli impianti ormai fermi da settimane.

La società in liquidazione dalla fine dello scorso anno gestisce la depurazione industriale di gran parte dell’Irpinia e di conseguenza il rischio di un impatto ecologico importante è legato a tutta la provincia e in particolar modo le valli industriali, dalla Valle del Sabato all’Alta Irpinia. Emblematico lo sversamento di un impianto a Flumeri, complici le abbondanti piogge della scorsa settimana.

Secondo numerose analisi commissionate da associazioni indipendenti come “Salviamo la Valle del Sabato”, nelle acque di fiume è stata riscontrata la presenza di agenti chimici in quantità nettamente superiori alla norma, su tutti il mercurio.

Quindi, se a una situazione già non idilliaca si aggiunge la possibilità di avere scarichi diretti all’interno dei corsi fluviali e nell’ambiente circostante, il disastro è dietro l’angolo. Presupponendo che i liquami siano già trattati in primis dalle aziende “scaricatrici”.

Con la vertenza Asidep la politica è chiamata a garantire cittadini e ambiente, prima che sia troppo tardi.

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