Corriere dell'Irpinia

La Gdf celebra i 250 anni di fondazione, il prefetto Riflesso: “I finanzieri sono parte della mia famiglia”

Si sono aperte stamattina ad Avellino le celebrazioni per i 250 anni della Guardia di Finanza, promosse dal comando provinciale guidato dal comandante, il colomello  Salvatore Minale. Nell’ambito delle iniziative  per celebrare il presigioso traguardo del Corpo  è stata inaugurata  presso l’HUB Fondazione Sistema Irpinia di Palazzo Caracciolo ad Avellino la mostra, intitolata “250 Anni – Tradizione e Futuro”che, offre ai visitatori un affascinante  viaggio, tra l’esposizione di divise storiche, immagini e video, i momenti e gli eventi più significativi  del Corpo della Guardia di Finanza.

Inoltre  nella splendida cornice del Chiostro di Palazzo Caracciolo di Piazza Libertà, si è  svolto l’ evento dedicato all’evoluzione storica del Corpo. Il Generale di Divisione in congedo, Nicola Di Guglielmo, e il Colonnello (Aus) Gerardo Severino, già Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza,  hanno presentato un racconto dettagliato, introdotti dal Comandante Provinciale di Avellino della Guardia di Finanza, Colonnello Salvatore Minale. All’evento, oltre presidente della provincia Rino Buonopane ha presenziato   anche il Prefetto di Avellino,  Rossana Riflesso.

I finanzieri sono parte della mia famiglia”, ha dichiarato il Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso. “Noi lavoriamo benissimo insieme, anche storicamente, perché c’è un ambito comune, quello del comitato, in cui prendiamo le decisioni riguardanti il controllo del territorio e gli aspetti dell’ordine e della sicurezza pubblica. Loro fanno parte della famiglia, hanno competenze specifiche e contribuiscono alle competenze generali degli altri. Quindi, è un atto che svolgo con molto piacere e con amore per la Guardia di Finanza, che esegue questi compiti importantissimi per la nostra comunità”.

“In prima linea nel terremoto del 1980 non ci sono stato perché comandavo la legione di Trento. Mi telefonò il vicequestore di Trento, che era di Sant’Andrea di Conza, e mi disse di andare a Sant’Andrea. “Lei può andare, ma io non mi posso muovere senza l’ordine del comando generale”, risposi. Mi fornì con enorme piacere un elicottero in versione sanitaria e un nucleo di cani antivalanga. Sembra che uno di questi cani abbia trovatoo l’ultima donna viva a Lioni”, ha dichiarato il Generale Di Guglielmo. “Ai giovani dirò che la Guardia di Finanza era diversa. Basta pensare solo a questo: qui ad Avellino c’era un comando di compagnia, un capitano. Quando mi sono arruolato lì, il gruppo Avellino è stato istituito nel 1959 perché dipendeva come compagnia dal gruppo di Benevento, che aveva una maggiore importanza economica e tributaria, in quanto aveva enormi piantagioni di tabacco. Il tabacco si chiamava la Beneventana. Sono stato orgoglioso di indossare questa divisa perché mio padre era una guardia comunale. Quindi potete immaginare: aver raggiunto questo grado nell’ausiliario, non nel servizio completamente effettivo di generale di divisione, è stato per me un grande onore. All’epoca avevamo solo un generale di divisione. Abbiamo avuto un altro irpino, un grande irpino, il generale Antonio Papaleo di Lacedonia e credo che nel prossimo settembre lo ricorderemo a Lacedonia. Io, invece, ho 96 anni e domani ne compirò 7 mesi. Per quanti anni ha servito lo Stato? Per 40 anni, e continuerò ancora per le istituzioni culturali”.

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