Site icon Corriere dell'Irpinia

La passione per le radici: da Di Fronzo a Passaro, la Pasqua nel ricordo degli amici scomparsi

Virgilio Iandiorio

Quale momento migliore per ricordare amici che non ci sono più, se non quello della festa cristiana più importante, la Pasqua? E il mio ricordo va Mons. Nicola Gambino, a Gennaro Passaro, a Nicola Bellofatto, a Don Pasquale Di Fronzo, a Galante Colucci, a Giuseppe Chiusano, a Michele Cogliani, ad Antonio D’Antuono. Sembra quasi che mi stiano parlando con i versi del poeta Charles Peguy:

Perché  dovrei essere fuori dai vostri pensieri?

Semplicemente perché  sono fuori dalla vostra vista?

Io non sono lontano,

sono solo dall’altro lato del cammino.

Mi ha legato ad essi il comune interesse per la storia, quella cittadina, o locale come dir si voglia.

Mons. Nicola Gambino ovunque è stato parroco ha sollecitato l’interesse dei suoi parrocchiani e li ha portati a interrogarsi sul loro passato di comunità. E lo ha fatto a Rocca San Felice, a Mirabella Eclano, a Candida.

Il prof. Gennaro Passsaro ha dedicato la sua vita alla storia della sua Nusco e della nostra provincia. Sotto la sua direzione, durata un decennio, la rivista Civiltà Altirpina ha segnato una tappa fondamentale nella ricerca storica dei nostri paesi.

Alla sua Torella dei Lombardi il prof. Nicola Bellofatto ha dedicato ricerche e approfondimenti, e ha dato un aiuto validissimo al prof. Gennaro Passaro nella pubblicazione del periodico Civiltà Altirpina.

Don Pasquale Di Fronzo, che alla ricerca storica affiancava il culto della poesia e della pittura, ha speso una vita per Rocca San Felice e la valorizzazione di Santa Felicita, la Valle d’ Ansanto e la Mefite.

Il prof. Galante Colucci aveva due “cuori” quello per Atripalda e quello per il Baianese, a questi due territori ha dedicato ricerche e fotografie, che andrebbero giustamente valorizzate.

Mons. Giuseppe Chiusano era un infaticabile ricercatore. Si può non essere d’accordo su alcune sue interpretazioni, ma non si potrà mai non riconoscergli un attaccamento al suo paese e a quelli della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, perché tutto quello che in essi era avvenuto nel passato era stato positivo e degno di lode.

Don Michele Cogliani è morto con Trevico e la Baronia nel cuore, una passione a volte morbosa.

Da non molto tempo è mancato il prof. Antonio D’Antuono che ha ridato il giusto merito ai poeti di Ariano, a Girolamo Angeriano del sec. XV-XVI e, a noi più vicino, Pietro Paolo Parzanese.

A volte non teniamo nel giusto conto quella qualità a noi connaturata, che ci fa scoprire la bellezza dell’eterno, come ci ricorda Ugo Foscolo ne I Sepolcri:

Celeste dote è negli umani; e spesso

Per lei si vive con l’amico estinto

E l’estinto con noi,

 

Exit mobile version