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La poesia dalla terra. Pasquale Stiso a cento anni dalla nascita, il confronto a Lioni

“In questo tempo, politica e poesia possono indicare ancora una strada, un sentiero verso il quale dirigersi”. A sottolinearlo il professore Giuseppe Acocella nell’introduzione a “La poesia della terra. Pasquale Stiso a cento anni dalla nascita”,  curato da Gianni Festa, Peppino Iuliano e Paolo Saggese, edito da Delta 3.  Un omaggio a un protagonista della letteratura meridionale, nato ad Andretta il 3 luglio 1923, intellettuale impegnato, avvocato, sindaco del suo paese natale, consigliere  provinciale del Pc, in prima linea nelle battaglie in difesa degli ultimi, cantore di una terra, troppo spesso matrigna per i suoi figli, morto all’età di soli 45 anni il 26 novembre del 1968. Il volume sarà presentato il 27 luglio, alle 18, all’osteria-bar Pica di Lioni. A portare i propri saluti il padrone di casa Antonio Pica. Interverranno, insieme ai curatori Gianni Festa, Paolo Saggese e Giuseppe Iuliano, Alessandro Di Napoli, critico letterario, Mino Mastromarino, avvocato e saggista, la poetessa e scrittrice Claudia Iandolo. Un incontro promosso dal Cantuccio d’arte e gusto di Antonio Pica con il patrocinio del Centro di documentazione Poesia del Sud

“La  figura di intellettuale e l’opera di Pasquale Stiso – scrive ancora Acocella – possono ancora insegnare qualcosa:  la fedeltà disinteressata alla terra bagnata dal sudore del  lavoro come alla terra cui si appartiene senza limite temporale, l’orgoglio che non mira a invocare il piedistallo della  compaesanità per servirsene, l’umiltà di stare ad ascoltare  cuore e ragione degli umili più degli ordini di scuderia, la comprensione (e compassione) per i propri simili non strumentalizza ti, e non dimenticati mai. Insomma un mondo minoritario  nel Sud, un mondo destinato forse alla delusione, segnato dall’incessante lotta  contro i residui di feudalesimo che hanno separato possidenti e braccianti schiavizzati, in una situazione sociale che  neppure la Repubblica costituzionale è stata in grado di  scardinare per rendere effettiva la soluzione democratica”.  Un volume nato da una sinergia con il “Corriere  dell’Irpinia” e con il direttore Gianni Festa, in accordo con  la famiglia Stiso-Tedeschi-Argenziano, con il coinvolgimento della comunità di Andretta attraverso le voci autorevoli di Nicola  Di Guglielmo e Pietro Guglielmo. Tante le testimonianze che raccontano l’uomo e il poeta, da quella di Luigi Anzalone che ne ricorda il carattere di comunista inattuale a quella dell’avvocato Generoso Benigni che lo considerò maestro di vita e di diritto, dal generale Nicola Di Guglielmo, primo a pubblicare i suoi versi, a Pietro Guglielmo che pone l’accento sulla forza di una produzione che oscilla costantemente tra sacro e denuncia. Fino ai ricordi consegnati da Carlo Tedeschi e Giuseppe Argenziano, mariti delle due figlie di Stiso, Rachele e Angela o ancora dalla nipote Anna Sara. Una storia editoriale, quella del poeta, che ha inizio nel 1991, quando la  Signora Ortenzia, moglie di Pasquale, consegnò tutte le poesie allo storico Nicola Di Guglielmo,  presidente della Pro Loco,  che li pubblicherà su “L’Eco di Andretta”, accompagnati da saggi e studi efficaci. All’edizione del 1998 (su  suggerimento di Nicola Di Guglielmo, realizzata dalla Provincia di Avellino, a cura di Paolo Speranza), sono seguiti  molti studi a cura del Centro di Documentazione Poesia del Sud e del Parco Letterario “Francesco De Sanctis”,  quest’ultimo coordinato dal compianto Mario Salzarulo, o  a cura di altri ricercatori, tra cui Enzo Rega. Ancora, nel  2013, con Nicola Di Guglielmo e Brunella Sacchett –  a cui insieme a Salzarulo è dedicato il volume – la pubblicazione di un’edizione che raccoglie le poesie possedute dalla famiglia. La speranza, spiegano i curatori Saggese, Festa e Iuliano, è quella di mantenere viva l’attenzione sul poeta, magari incoraggiando la pubblicazione delle commedie inedite. Poichè “Quel suo onesto, visionario, coraggioso messaggio, sempre vivo ci trova responsabilmente obbligati nella corsa della vita; ognuno con diversità di passo e d’animo, pronto a  raccogliere e consegnare il “testimone” ai nuovi desiderati  destini”.

 

 

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