La Stanchezza della Democrazia e il Suo Futuro: Un’Analisi Necessaria

di Rosa Bianco e Fiore Carullo

La riflessione di Anna Ascani, vice presidente della Camera dei Deputati, sulla “stanchezza della democrazia”,  nel corso del primo di una serie di colloqui pubblici – “Le giuste domande” a Montecitorio del 27 giugno 2024 su una domanda fondamentale per il tempo che viviamo: la democrazia ha un futuro? – sulla quale ha ragionato insieme a Giuliano Amato, Francesco Occhetto e Daniela Preziosi, risuona come un grido di allarme per la nostra società contemporanea. Questo concetto, ormai al centro di molte discussioni accademiche e politiche, solleva interrogativi profondi su cui è essenziale riflettere. Come siamo arrivati a questo punto? Quali sono le cause della crescente fragilità del sistema democratico e, soprattutto, quale può essere il suo futuro?

La Fragilità della Democrazia: Sintomi e Cause

Il termine “stanchezza della democrazia” riflette un senso diffuso di disillusione e frustrazione verso i processi democratici. Questa stanchezza si manifesta in vari modi: il calo della partecipazione elettorale, la sfiducia crescente nelle istituzioni politiche e la proliferazione di movimenti populisti, che mettono in discussione le fondamenta stesse della governance democratica. Ma cosa ha portato a questa crisi?

  1. Disconnessione tra cittadini e istituzioni: La crescente complessità delle questioni politiche e la distanza percepita tra i governanti e i governati hanno creato una sensazione di alienazione. I cittadini si sentono spesso estranei ai processi decisionali che influenzano la loro vita quotidiana. Questo divario è ulteriormente accentuato da una percezione di corruzione e inefficienza all’interno delle istituzioni politiche.
  2. Erosione della fiducia: La fiducia nelle istituzioni è un pilastro fondamentale per il funzionamento della democrazia. Tuttavia, scandali politici, malgoverno e la percezione di un’élite distante e insensibile hanno eroso questa fiducia. Quando le istituzioni non riescono a rispondere in modo efficace ai bisogni e alle preoccupazioni dei cittadini, la loro legittimità viene messa in discussione.
  3. Sfide economiche e disuguaglianza: Le crisi economiche e l’aumento delle disuguaglianze hanno contribuito a creare un senso di ingiustizia sociale. Molti cittadini si sentono esclusi dai benefici della crescita economica e percepiscono che il sistema favorisce solo una ristretta minoranza. Questa insoddisfazione economica alimenta il risentimento verso le istituzioni democratiche, percepite come incapaci di garantire equità e opportunità per tutti.
  4. Informazione e disinformazione: In un’era dominata dai social media e dall’informazione istantanea, la qualità del dibattito pubblico è spesso compromessa. La diffusione di notizie false e la polarizzazione dei media contribuiscono a creare un clima di confusione e sfiducia. La manipolazione dell’informazione mina la capacità dei cittadini di formarsi opinioni informate e partecipare attivamente al processo democratico.

Proteggere la Democrazia: Dialogo e Partecipazione

Anna Ascani evidenzia la necessità di proteggere il dialogo e la partecipazione come elementi costitutivi della democrazia. Ma come possiamo effettivamente raggiungere questo obiettivo in un contesto di crescente disillusione?

  1. Rinnovare il contratto sociale: È essenziale che le istituzioni politiche lavorino per riconquistare la fiducia dei cittadini attraverso la trasparenza, l’integrità e la responsabilità. Questo implica non solo una maggiore efficienza e onestà nel governo, ma anche un impegno a ridurre le disuguaglianze e a garantire che i benefici della crescita economica siano condivisi in modo più equo.
  2. Promuovere l’educazione civica: La democrazia fiorisce quando i cittadini sono ben informati e impegnati. Investire nell’educazione civica per migliorare la comprensione dei processi democratici e delle responsabilità civiche è fondamentale. Questo non solo aiuta a formare elettori più informati, ma rafforza anche la capacità dei cittadini di contribuire al dibattito pubblico in modo costruttivo.
  3. Facilitare la partecipazione attiva: Le istituzioni devono creare canali per una partecipazione più diretta e significativa dei cittadini nei processi decisionali. Questo può includere strumenti di democrazia partecipativa come le assemblee cittadine, i referendum consultivi e le piattaforme digitali per la consultazione pubblica. Coinvolgere i cittadini nelle decisioni che influenzano la loro vita quotidiana può aiutare a ricostruire la fiducia e a rafforzare il legame tra la popolazione e i suoi rappresentanti.
  4. Difendere la qualità dell’informazione: Contrastare la disinformazione e promuovere una stampa libera e indipendente sono fondamentali per il funzionamento di una democrazia sana. I media devono impegnarsi a fornire una copertura equilibrata e accurata delle questioni politiche, mentre le piattaforme digitali devono essere responsabilizzate per la diffusione di contenuti veritieri.

 Le Giuste Domande per il Futuro

L’iniziativa “Le giuste domande” promossa da Anna Ascani e dai suoi colleghi rappresenta un passo importante verso una riflessione più profonda sui pilastri della nostra società democratica. In un’epoca in cui la democrazia è sotto attacco da molteplici fronti, è necessario interrogarsi non solo sul suo futuro, ma anche sulle azioni necessarie per proteggerla e rafforzarla.

La democrazia non è un dato di fatto acquisito, ma un processo dinamico che richiede il continuo impegno e la partecipazione attiva di tutti. Solo attraverso un dialogo aperto e inclusivo e l’impegno collettivo per affrontare le sfide contemporanee, possiamo sperare di costruire una società più equa, giusta e resiliente.

In questo senso, l’invito di Ascani a riflettere su libertà, potere e convivenza è non solo pertinente, ma essenziale. Dobbiamo affrontare con urgenza queste “giuste domande” se vogliamo garantire che la democrazia abbia non solo un futuro, ma anche la capacità di rispondere ai bisogni e alle aspirazioni di tutti i suoi cittadini.

redazione web: