Corriere dell'Irpinia

L’appello dei vescovi da Benevento: la politica aiuti le aree interne a costruire il futuro

“Solo investire su un’idea seria di accoglienza può regalare un futuro alle aree interne e al nostro Paese. Di qui l’appello alla politica perchè non dimentichi le aree interne”. A sottolinearlo il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, nell’aprire oggi a Benevento l’incontro dei Vescovi delle “Aree interne”, alla presenza di 25 prelati. “Le aree interne del Nord e del Sud sono accomunate dalle stesse difficoltà anche se talvolta, il Mezzogiorno deve scontare maggiori mancanze di strutture e di opportunità. Ed è chiaro che quando non ci sono infrastrutture, collegamenti, si vanno a cercare altrove. Ma nelle aree interne c’è molta più comunità che altrove”. A ritrovarsi presso il Centro La Pace di Benevento presuli da 14 regioni italiane, con l’obiettivo di ripensare la presenza della Chiesa nelle “Aree interne”, nel segno di una pastorale che risponda alle esigenze dei territori e sia di pungolo alla politica, in zone segnate dallo spopolamento dei territori, da una forte emigrazione e dalla mancanza di servizi. Un confronto introdotto dal vescovo metropolita di Benevento Felice Accrocca.

Nella relazione principale del pomeriggio, il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla, presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Cei, ha posto l’accento sulla necessità di una “sinfonia dei ministeri battesimali della Chiesa” in territori costretti a fare i contri con la drammatica diminuzione del clero. Di qui la necessità di ripensare la “forma parrocchia” e di investire su un’equipe pastorale come cuore di una rete di “piccole comunità”, unite in una Comunità decanale, di valle, di zona, di area, che potrebbe avere sede nel luogo dell’abitazione del presbitero.

Brambilla ha evidenziato anche l’importanza del “servizio della cura” coordinato da un diacono, che diventa presidio di piccole comunità, con l’obiettivo di animare gli interventi di carità, visitare chi soffre o vive da solo in casa. Una sfida che si affianca a quella di “centro educativo” per la pastorale giovanile, con attenzione ai ragazzi, adolescenti e giovani. La “forma ecclesiae”, ha concluso Brambilla, “ha bisogno di un tempo nuovo di invenzione, abbandonando il modello delle parrocchie dove ‘tutte hanno tutto’, e tuttavia non perdendo il ‘sugo della storia’”. Il meeting si concluderà domani alle 12 con l’intervento di monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei.

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