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“Le due culture”, a Biogem una statua nel ricordo di Rita Levi Montalcini

Rosa Bianco

Nella splendida cornice verde di Biogem, ad Ariano Irpino, una nuova statua oggi si ergerà come faro di memoria, scienza e umanità. È la statua bronzea di Rita Levi Montalcini, una delle figure più emblematiche della ricerca scientifica del XX secolo. Questa straordinaria opera d’arte, tra i primi monumenti al mondo dedicati alla celebre neurologa italiana, è il segno tangibile di un’eredità che non conosce confini temporali. La sua inaugurazione, alla presenza della nipote Piera Levi Montalcini, sarà oggi il primo atto all’ inaugurazione de “Le Due Culture” 2024 nel giardino d’ingresso dell’ Istituto e rappresenta non solo un omaggio a una delle menti più brillanti del nostro tempo, ma anche un monito a tutti noi: affrontare la vita con coraggio, senza mai temere l’ignoto.

 La frase incisa sotto la statua, “Affrontare con coraggio senz’olio e contro vento le incognite e i pericoli nel mare della vita”, è un riflesso profondo dell’approccio di Rita Levi Montalcini alla scienza e alla vita. Con la sua scoperta rivoluzionaria del fattore di crescita nervoso (NGF), negli anni Cinquanta, Montalcini non solo ha trasformato il campo della neurologia, ma ha tracciato una rotta di determinazione e audacia che ha ispirato generazioni di scienziati e intellettuali. Nonostante gli ostacoli, in un’epoca in cui le donne dovevano combattere per essere riconosciute nei campi scientifici, Rita ha dimostrato che la passione per la conoscenza e la dedizione alla ricerca possono rompere ogni barriera.

 L’inaugurazione di questo monumento ad Ariano Irpino, nello stesso Biogem che Rita Levi Montalcini visitò nel 2006 sotto la guida dell’ex ministro Ortensio Zecchino, ha un significato ancora più profondo. Non è solo una celebrazione della scienziata, ma anche un riconoscimento di un legame intellettuale e umano che ha unito Montalcini e Zecchino nel comune impegno per il progresso scientifico. Zecchino, fondatore e attuale presidente di Biogem, ha voluto fortemente quest’opera, realizzata dal talentuoso artista Marco Dell’Oriente, come simbolo di un impegno che continua a crescere e prosperare all’interno di questo prestigioso istituto di ricerca.

 L’iniziativa di erigere un monumento a Rita Levi Montalcini in un contesto accademico e scientifico come Biogem, non solo è un riconoscimento alla sua memoria, ma è anche un invito rivolto al futuro. Questo spazio, dedicato a una donna che ha cambiato il volto della medicina moderna, invita giovani ricercatori, studenti e cittadini a riflettere sul potere della scienza come strumento di emancipazione e miglioramento del mondo.

 Piera Levi Montalcini, presente all’inaugurazione in qualità di presidente dell’associazione Levi-Montalcini, rappresenta la continuità di un’eredità familiare votata alla scienza e alla cultura. La sua partecipazione sottolinea come il ricordo di Rita non sia destinato a rimanere ancorato al passato, ma sia uno sprone per il presente e il futuro. In un mondo che, oggi più che mai, ha bisogno di visioni coraggiose e innovative, questo monumento ci ricorda l’importanza di guardare avanti, di sfidare le incertezze con la stessa forza d’animo che caratterizzò Rita Levi Montalcini.

 Il fatto che questa statua sia tra le prime al mondo dedicate alla celebre scienziata è un segnale importante: la società contemporanea sta finalmente riconoscendo l’enorme contributo delle donne nella scienza, un riconoscimento troppo a lungo rimandato. Questo tributo diventa, quindi, non solo un omaggio a Rita Levi Montalcini, ma anche un simbolo di progresso verso una maggiore equità e inclusione nelle discipline scientifiche.

Con l’inaugurazione di questo monumento e l’apertura del Meeting 2024, presieduto dallo stesso Zecchino, Biogem si conferma come un polo di eccellenza scientifica e culturale. Un luogo dove la memoria storica si intreccia con le sfide del futuro, e dove l’ispirazione lasciata da figure come Rita Levi Montalcini continua a guidare il cammino della conoscenza.

 Questo evento segna, dunque, una nuova tappa di un percorso di scoperta e innovazione, ricordandoci che, come insegnava Rita, ogni scoperta, ogni progresso scientifico, è un passo coraggioso verso l’ignoto.

 

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