Corriere dell'Irpinia

“Le due culture”, Vattani: sistema multipolare, necessario governare i processi digitali per salvare la democrazia

“Fu Ciriaco De Mita il primo a dialogare con l’Unione Sovietica. Quell’incontro con Gorbaciov a Mosca fu fondamentale perchè fece comprendere al presidente dell’Urss che non tutti in Occidente consideravano il suo paese un nemico”. Lo sottolinea l’ambasciatore Umberto Vattani nel confronto con Cosimo Risi dell’Università Federico II di Napoli sui problemi della politica internazionale, intervistati dal giornalista Roberto Napoletano, nel meeting “Le due culture”, promosso dall’istituto di ricerca Biogem. Non ha dubbi Napoletano “La politica estera è la massima espressione del sistema di un paese. Se l’asse Est-Ovest appare ormai caduto, ad emergere è l’asse Sud-Nord che parte dal Mediterraneo. E’ ormai chiaro che il Sud del mondo non è più periferia ma centro”. E spiega come “Quando è caduta la prima Repubblica, il Sud è stato abbandonato a sè stesso. Quello è stato il momento del riscatto, sono emersi imprenditori, associazioni, cittadini che hanno combattuto contro tutto e tutti e si sono fatti valere. La conferma arriva dall’elevato export farmaceutico della Campania, a cui si affiancano i successi di agroalimentare e automotive”.

“C’è un mondo che resta con il fiato sospeso – spiega Risi – La rappresaglia israeliana ha causato oltre 40.000 morti a Gaza, ha smembrato l’apparato militare di Hamas ma non l’idea che governa Hamas. Il governo isrealiano dovrebbe indicare la strada ma è reticente. Intanto, confida nel ritorno di Trump a casa bianca, perchè vicino alle ragioni israeliane mentre è costretto a fare i conti con i fermenti su più fronti, da quello meridionale al Nord al confine con il Libano. E’ chiaro che la democrazia di Israele è sotto assedio, un assedio di cui essa stessa è responsabile”..

Una riflessione che parte dal mondo bipolare, che vedeva da una parte l’Unione Sovietica e dall’altra gli Stati Uniti per approdare al mondo unipolare con la caduta del muro di Berlino,, la fine dell’Unione Sovietica e la superiorità economica e tecnologica degli Usa. Vattani offre uno spaccato della realtà internazionale che oggi viviamo “Oggi la situazione è profondamente cambiata, se sul piano militare gli Usa restano la potenza principale, sul piano economico ad emergere sono paesi come Cina e Brasile. La stessa Germania è molto più debole a causa della fine dei rapporti con la Russia. Con la guerra in Ucraina  ci rendiamo conto che l’Alleanza Atlantica resta il nostro baluardo e vorremmo tutti allinearci con gli Usa ma non vogliamo rinunciare al mercato cinese. Lo stesso vale per molti paesi asiatici. Il dato di fatto è che ci sono tensioni tra paesi che non saranno risolte nei prossimi anni”- Ricorda come fu “De Mita il primo a intavolare  rapporti con la Russia, ponendo le basi del superamento della guerra fredda. Una collaborazione continuata con Andreotti e poi ripresa da Berlusconi, che ha subito poi una brusca interruzione. Ma oggi la Russia si trova a fare i conti con un’economia di gangster, un paese dominato dagli oligarchi che si sono appropriati di tutte le ricchezze del paese. Abbiamo assistito ad un allargamento privo di senso della Nato con l’ingresso di paesi come Georgia e Ucraina quando l’Alleanza Atlantica era un creatura legata alla Guerra fredda. Un ingresso che Putin non avrebbe mai potuto accettare”.

E sull’esito della guerra “E’ facile immaginare che ci sarà una divisione della stessa Russia e dell’Ucraina. E’ impensabile che gli ucraini riprendano i territori che hanno perso, la stessa Russia difficilmente vincerà, le sanzioni l’hanno indebolita e può contare sul sostegno di pochi paesi amici come Bielorussia, Cuba, Corea del Nord e Iran. La Cina è un alleato della Russia ma si guarda bene dal cadere sotto gli strali dell’Occidente. Al tempo stesso il paese di Putin ha perso un milione di persone che sono fuggite per non essere mandate al fronte. Il rischio è davvero quello di un’implosione, come è capitato a tanti imperi, anche se non dobbiamo dimenticare che la Russia ha più testate nucleari degli Usa”. Spiega come “Se non si cercherà di governare i processi digitali rischiamo davvero di avere un ordine internazionale molto diverso, determinato dallo strapotere delle compagnie tecnologiche, con gli Usa che mettono a disposizione strumenti per privarci della nostra libertà”

Risi spiega come “la situazione internazionale appare ormai congelata. Si attende di conoscere il 5 novembre quello che sarà il dominus della situazione, poichè molto dipenderà da se vincerà le elezioni negli Usa Putin o Harris. Allo stesso modo l’Onu appare congelata alla seconda guerra mondiale, ci troviamo di fronte ad un mondo multipolare”

Tocca, poi, al filosofo Gennaro Carillo del Suor Orsola Benincasa di Napoli relazionare su “L’animale che mi porto dentro: una prospettiva platonica sulla psiche e sulla vita”, a partire dal conflitto tra ragione e desiderio. “La prospettiva platonica della psiche affianca ad un’istanza razionale, una irrazionale che è desiderante e una terza, ugualmente irrazionale, legata alle pulsioni. Ognuno ha dentro di sè un uomo che pianifica razionalmente, un leone e una bestia policefala, l’idra, che rappresenta la molteplicità dei desideri umani. Di qui il valore dell’educazione a correggere la naturale tendenza a desiderare sempre di più”.

E’ quindi il premio Nobel Richard Roberts a chiudere il meeting “Le due culture” sugli organismi geneticamente modificati.  “Non bisogna averne paura, può essere una risorsa per risolvere il problema della fame del mondo. Ottocento milioni di persone vanno a letto affamate. Basti pensare al golden rice, geneticamente modificato con l’introduzione di vitamine che possono aiutare quei bambini in tutto il mondo che muoiono a causa di una dieta squilibrata. Perchè l’Europa dovrebbe rinunciare agli organismi geneticamente modificati?”. E ribadisce come “nel movimento anti Ogm ci sia tanta ipocrisia, basti pensare all’insulina e ai vaccini Covid che derivano da organismi geneticamente modificati. E’ chiaro che alla base ci sono ragioni politiche ed economiche. Basti pensare ai partiti che erano schierati contro gli Ogm hanno guadagnato consensi” Una riflessione a tutto campo quella di Roberts, tra i massimi scienziati del panorama internazionale. Nel 1977 il suo laboratorio scoprì lo split dei geni e lo splicing dell’mRNA, studi per i quali ricevette il Premio Nobel in Medicina nel 1993. Nello stesso anno, il suo laboratorio, in collaborazione con Xiaodong Cheng, scoprì il ‘base flipping’. La sua ricerca attuale si concentra sull’analisi bioinformatica di sequenze del genoma e sugli studi di metilazione del DNA batterico.

 

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