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L’Estinzione dei Dinosauri e la Proliferazione della Vite: Un Legame Storico

L”affermazione della vite e della viticoltura, oggi fondamentali per l’economia agricola e la cultura enogastronomica di molte regioni del mondo, ha radici profonde nella storia geologica e biologica della Terra. Un evento cruciale che ha indirettamente favorito la diffusione e l’affermazione di questa pianta è stata l’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa. Alla fine del Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa, un evento catastrofico – probabilmente l’impatto di un asteroide – causò un’estinzione di massa che portò alla scomparsa di circa il 75% delle specie viventi, compresi i dinosauri. Questo evento, noto come l’estinzione K-T (Cretaceo-Terziario), segnò la fine di un’era dominata dai grandi rettili e l’inizio di una nuova fase evolutiva. Con l’estinzione dei dinosauri, molti ecosistemi terrestri rimasero vuoti, aprendo la strada a nuovi tipi di vegetazione e alla rapida evoluzione e diversificazione dei mammiferi. In questo contesto di cambiamenti ecologici, le piante da fiore, comprese le antenate della vite, trovarono condizioni favorevoli per proliferare. Le piante da fiore (Angiosperme) già esistevano durante il periodo dei dinosauri, ma è solo dopo la loro estinzione che queste piante ebbero la possibilità di dominare gli ecosistemi terrestri. Le angiosperme svilupparono rapidamente nuove strategie di adattamento, tra cui la fruttificazione che attirava i mammiferi e gli uccelli, favorendo così la dispersione dei semi. La vite, appartenente alla famiglia delle Vitaceae, è una di queste piante da fiore che beneficiò di questo nuovo equilibrio ecologico. La sua capacità di produrre frutti dolci e nutrienti (gli acini) attira numerosi animali, facilitando la dispersione dei suoi semi. Questo meccanismo di co-evoluzione con i mammiferi, che diventavano sempre più diffusi e diversificati, ha permesso alla vite di prosperare e diffondersi. La vite selvatica (Vitis vinifera sylvestris) è considerata l’antenata delle moderne varietà coltivate. Originaria dell’area che va dall’Europa meridionale all’Asia occidentale, la vite trovò un ambiente favorevole per la sua crescita e diffusione. Le condizioni climatiche e geologiche di queste regioni, insieme alla riduzione della competizione da parte delle specie preesistenti (come alcuni grandi rettili), permisero alla vite di stabilirsi e prosperare. L’intervento umano, a partire dall’era neolitica, ha ulteriormente influenzato la diffusione della vite. La domesticazione della vite iniziò circa 8.000 anni fa, con le prime evidenze di vinificazione in regioni come il Caucaso e il Medio Oriente. Da lì, la coltivazione della vite e la produzione di vino si diffusero rapidamente in tutto il Mediterraneo, grazie alle civiltà greca e romana, fino a diventare una componente chiave dell’agricoltura e della cultura europea. La storia della vite è un esempio affascinante di come la natura possa rispondere e adattarsi a cambiamenti catastrofici. L’estinzione dei dinosauri, pur essendo stata un evento traumatico per la biosfera del Cretaceo, ha creato nuove opportunità per l’evoluzione e la diversificazione delle piante da fiore, tra cui la vite. Questo ha posto le basi per lo sviluppo di una pianta che, migliaia di anni dopo, sarebbe diventata fondamentale per l’economia e la cultura umana. Oggi, la vite continua a essere una delle colture più importanti al mondo, simbolo di adattabilità e resilienza. La sua storia ci ricorda che anche nei momenti di grande cambiamento, la vita trova sempre un modo per prosperare.

Sabino Genovese

Enologo-Perito Agrario

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