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Lettera ai giovani: ce la faremo

di Antonietta Gnerre

Cari giovani è il tempo giusto per dimostrare chi siamo. Il nostro nemico si insinua in silenzio, e non lo riconosciamo immediatamente. Possiamo solo combatterlo con le regole emanate dal Governo, che abbiamo più volte ascoltato e letto in questi giorni. Soprattutto l’invito a restare a casa, all’ordine e alla calma. È questa la regola che dobbiamo primariamente appuntare nei pensieri. E, in questo clima teso e surreale, so che ve la caverete.

Voi avete un grande potere tra le mani: la forza della meraviglia. Sì, la meraviglia. La forza che possiedono gli artisti, gli scrittori, i poeti. Vedete tutto è magia in una poesia, in un racconto, in un romanzo, in una lettera (perché “Chi legge non si ferma”). Come le storie del grande scrittore e poeta italiano Gianni Rodari, che sono sempre attuali. Non dimenticate che il  23 ottobre del 2020 ricorrerà il centenario della sua nascita. Cercate le sue opere. Leggetele e amatele come se fossero dei doni. Leggete i libri che sono stati pubblicati da poco. Pensate a questi autori che dedicano la maggior parte del loro tempo alla scrittura, restando a casa per ore interminabili. Quindi l’invito di restare a casa di uscire il meno possibile è il monito che dobbiamo seguire tutti (pensate a quello che era scolpito sul Tempio di Delfi che recitava così “Conosci te stesso”).

Vedete, la letteratura resiste al tempo e ai cambiamenti. È la forza che fa brillare tutte le cose che animano questo mondo. Dalla bellezza della natura alle canzoni preferite, dal fiore che dai campi ci invita a guardare il miracolo delle piccole cose. Sì, anche le piccole cose sanno stupirci. Ora è il momento giusto per ammirarle. Perché noi combatteremo aggrappandoci a queste piccole cose.

So che anche a voi mancheranno gli abbracci e i baci. Avremo tempo per farlo, gli abbracci e i baci sanno aspettare. Sanno aspettare perché dove c’è attesa, c’è unione. C’è un silenzio primordiale che vi proteggerà. Che ci proteggerà. Ricordate che dai periodi difficili nascono grandi cose. Preparatevi a queste grandi cose che regalerete voi al Paese e all’umanità. So che questo tempo del coronavirus (COVID-19), con le Scuole e le Università chiuse, vi disorientera’. Voi non abbassate il grado di stupore, impegnandovi a costruire. Un giorno sarete voi a decidere sulle cose che riguarderanno il bene comune della società, non solo dell’Italia (ogni essere umano è cittadino del mondo, non dimenticatelo mai).

Ora dovete resistere. Ora dovete amare di più ciò chi vi circonda. Amate ancora di più la famiglia, telefonate ai vostri professori, ai vostri compagni, al vicino di casa, seguite le lezioni on line (anche Rai Cultura e Rai Scuola vi farà da supporto a questa necessità primaria). Continuate a vivere con dignità e con grandi aspettative. Seguendo, come dicevo all’inizio di questa lettera, tutte le indicazioni che sono state emanate dal Governo. Sono momentanee, non stabili. Quindi non dobbiamo avere paura di affrontarle. In questo momento leggete di più, studiate tanto e scrivete un diario di viaggio (con spunti storici e letterari del passato) per riorganizzare un ordine futuro. Il mio pensiero va alle zone più colpite. A chi non c’è più, a chi si sta curando.

Ora abbiamo un solo obiettivo da tenere in piedi: la forza di rialzarci. Anche il Presidente Mattarella ha rivolto a tutti questo invito “Uniti ce la faremo”. Papa Francesco, invece, da sempre ci invita a reagire alle difficoltà della vita con forza, preghiera e solidarietà. In una bella lettera, indirizzata proprio a voi, dice “Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro”.

Ecco noi dobbiamo ammirare la forza che abbiamo visto nei medici, negli  infermieri, nei farmacisti, nei ricercatori. Il sistema medico nazionale sta lavorando duramente per uscire a testa alta da questa grande sfida. Dobbiamo evitare polemiche e divisioni. Il Governo è al lavoro e il lavoro non è facile. Non è facile il compito del Presidente Conte, della Protezione Civile, dei Presidenti delle Regioni e delle Province, dei Sindaci, delle Forze dell’Ordine. Di tutti.

Nel giorno della ricorrenza dell’8 marzo  ho pensato alle grandi donne della storia, che hanno lottato duramente. Ho pensato con immensa ammirazione alle ricercatrici dello Spallanzani di Roma. Restiamo uniti in questa guerra invisibile. Tiriamo fuori la grande forza della solidarietà comune.

Noi ce la faremo. Lo dobbiamo al vostro futuro. Lo dobbiamo a tutti gli Italiani. Lo dobbiamo a chi ama l’Italia, a chi ama il mondo. A tutto il mondo.

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