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Letterando per i Borghi Irpini, Sant’Angelo dei Lombardi scommette sulla cultura

In tantissimi si sono ritrovati a Sant’Angelo dei Lombardi per la seconda edizione di Letterando per i Borghi Irpini, vero e proprio festival della letteratura che si fa spazio di confronto tra poeti e scrittori
E’ stato Tony Lucido, presidente della pro loco Alta Irpinia, ad annunciare come “Il programma del Caffè letterario, promosso in collaborazione con Carmasius, proseguirà per tutto il mese di agosto. La giornata di ieri ha confermato il successo di un idea, di un progetto, che vuole guardare lontano. Idee, progetti ed obiettivi, proprio di sognatori del mondo del volontariato autentico, di persone che in ogni campo sono impegnate, insieme ad altri, con generoso e gratuito impegno, altruismo, con l’obiettivo di costruire le condizioni per cui restare ed amare, valorizzare e promuovere la propria terra. Tanti i messaggi di stima ed apprezzamento da parte di intellettuali, dirigenti scolastici, docenti, scrittori. E’ la conferma del ruolo di Sant’Angelo dei Lombardi come riferimento del panorama culturale irpino”.
Per ribadire come “la questione meridionale passa attraverso la cultura, come strumento di crescita, di progettazione e programmazione, con rigore morale, tanto da non chiedere più elemosina per il Sud, ma pretendere il rispetto della dignità e dei diritti delle persone. Le prospettive future sociali ed economiche, con quelle demografiche, sono state e sono costantemente, al centro del nostro impegno, delle iniziative, come il Caffè Letterario e la iniziativa “Letterando per i Borghi Irpini”. La drammaticità dei dati sulla desertificazione delle zone interne del sud, dovrebbe stimolare tutti, classe dirigente, forze politiche e sociali, ad una urgente presa di coscienza, per spingere per una forte risposta culturale e politica; ovviamente prima che sia troppo tardi, lavorare per una inversione di tendenza. La situazione sociale ed economica attuale, il depauperamento dei servizi, la crisi occupazionale, con le dinamiche demografiche e sociali chiedono una forte presa di coscienza per tutti. La classe dirigente del Sud, ancora di più, quella della dorsale appenninica è chiamata ad un sussulto nuovo, forte, qualificato, contrassegnato dal valore della solidarietà diffusa, non da transazioni su piccoli interessi, per concorrere, nel costruire le ragioni della speranza, per evitare la morte delle Comunità delle zone interne e complessivamente del Mezzogiorno”.
A presiedere i lavori il professore Salvatore Andaloro, ideatore della rassegna Tra i partecipanti Salvio D’Acunto, Filomena Marino che tra l’altro ha collaborato al coordinamento della bella manifestazione, Emilia Rizzi, Angela Rizzo, Franca Rossi Varricchio, Deborah Fuschetto Rossana Cetta Mariarosaria Del Guercio, Nicola Guarino, Gianluigi D’Argenio, Giorgio Colombo
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