Corriere dell'Irpinia

L’IIA a Civitillo, Zaolino (Fismic): “E’ una vigliaccata politica. Un autogol clamoroso”

Valle Ufita – “Sta prendendo una brutta strada il destino di Industria Italiana Autobus”. Questa la prima reazione, a caldo, dei sindacati, dopo l’accordo sottoscritto, al Mimit, tra Leonardo, Invitalia e la Seri Industrial Spa, dei fratelli casertani Civitillo, per una quota di controllo nel pacchetto azionario dello stabilimento che lavora, tra Bologna e Flumeri, gli autobus per il trasporto pubblico locale.

Ovviamente resterà una quota pubblica. Marginale. Come già ampiamente documentato in merito alla manifestazione di interesse e all’offerta proveniente da Terra di Lavoro, per tute blu, circa seicento dipendenti dei due stabilimenti, e sindacati, proprio quella autorizzata dal ministero delle Imprese e del made in Italy era la soluzione da evitare per risollevare le sorti della IIA e cominciare, seriamente, a parlare di futuro.

“È una vigliaccata politica, perché è una decisione presa dopo le ultime elezioni europee – così Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic -, oltre che una presa in giro nei confronti delle popolazioni irpine”. Ma il suo, e gli altri sindacati “non molleremo”. Si prospetta uno “scontro sociale”. “Vedremo – continua il sindacalista – se porterà a più miti consigli”. L’impressione che, ormai, la decisione è stata presa e non si torni indietro.

Lo sciopero generale di Grottaminarda, lo scorso mese, aveva fatto sperare in qualcosa di diverso. Il ministero si è mostrato determinato ad andare sulla propria strada. Possiamo dire che, la Seri, nonostante i dubbi dei sindacati, per le esperienze fallimentari che hanno avuto le esperienze industriali del gruppo in Irpinia, per il momento ha vinto. “Un autogol clamoroso – ancora Zaolino-che grida vendetta e che porterà i lavoratori di Bologna e Flumeri allo scontro totale”. Mentre, entro domani, le segreterie nazionali dei sindacati perepareranno un comunicato, la prossima settimana nello stabilimento di Valle Ufita si organizzerà un’assemblea: “Per cominciare a suonare i tamburi di guerra” conclude il segretario provinciale della Fismic.

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