Corriere dell'Irpinia

L’addio a Roberto Herlitzka, quando dialogò con Cappuccio a Solofra sull’Amleto, ospite della rassegna Lustri

Era il 2016 quando Roberto Herlitzka portava il suo “Ex Amleto” in Irpinia, ospite della rassegna artistica “Lustri” di Solofra, protagonista di un recital suggestivo, omaggio a Shakespeare per i 400 anni dalla morte , per la regia di Ruggero Cappuccio.  A ricordare quello spettacolo è il regista e attore Enzo Marangelo, direttore artistico di Lustri, festival capace di abbracciare linguaggi artistici differenti “Herlitzka  era stato superbo, voce e corpo, grandiosa metafora di infinite anime. E Amleto, con il suo spettro, era lì, in quelle metafore in carne e ossa regalateci da un attore straordinario. La sfida  era stata quella di proporre un gioco teatrale, una decostruzione del testo shakespeariano, un’opera cerebrale, una scommessa vinta, tra scene di film e una riflessione a tutto campo sul personaggio”. “Mi aveva sempre colpito – prosegue Enzo Marangelo – la sua maestria artistica, la leggerezza interpretativa, era come se non facesse mai fatica sul palco. Nel corso del confronto col pubblico aveva però posto l’accento su come quell’apparente naturalezza nascesse da una duro lavoro, da ore di prove, studio e sacrificio. Era un attore di grande spessore e raffinatezza, un unicum nel panorama italiano. Abbinava alla disinvoltura con cui stava sul palco la grande umanità ed eleganza d’animo. Ricordo che quando andammo a cena, quella sera, era lui a versare da bere alle ragazze e ai ragazzi dello staff, era un uomo di grande semplicità e umiltà nei rapporti con gli altri. E poi aveva una grande ironia. La serata ebbe un grandissimo successo, Roberto dialogò col pubblico, a partire dalla passione per il mito di Amleto, che aveva sempre voluto interpretare. Fu estremamente colpito da una rassegna come Lustri, capace di portare contenuti artistici di spessore, di proporre una cultura teatrale molto ricercata in un centro del Mezzogiorno. Era convinto che il teatro dovesse essere sempre portatore di contenuti”

A salutare il bravo attore italiano, scomparso nella giornata di oggi, a Torino, all’età di 86 anni, è anche l’Irpinia, a partire dal critico cinematografico Ciro Borrelli. “Ci lascia Roberto Herlitzka, uno degli ultimi animali da palcoscenico, nonché ottimo interprete cinematografico”. Ma sono tanti gli appassionati di cinema che gli rendono omaggio come Franco Festa che ricorda la sua bellissima voce, intensa e vibrante
Una lunghissima carriera teatrale, quella di Herlitzka, una sessantina di film al fianco di grandi maestri come Bellocchio, Magni, la Wertmüller, Sorrentino. Numerosi i riconoscimenti, come il Nastro d’argento e il David di Donatello per la interpretazione di Aldo Moro nel famoso “Buongiorno, notte “di Bellocchio con cui ha collaborato in molti film, oltre a premi Ubu, al premio Gassmann per il teatro.
Si era diplomato all’Accademia Silvio D’Amico e con Orazio Costa aveva dato voce a spettacoli ispirati alla Divina Commedia nel ‘66, per poi recitare nel 60 in ‘Francesca da Rimini” di D’Annunzio e nel “Don Giovanni” di Molière. Col giovane regista Ronconi era stato tra i protagonisti del “Candelaio” di Giordano Bruno, 69, “Le mutande” di Sternheim 1968, per poi continuare la carriera con bravi professionisti come Calenda (“Sogno di una notte di mezza estate”, “Senilità”), Pagliaro (“Il Misantropo”), Squarzina (“Il ventaglio” e “Misura per misura”), Lavia (“Otello” e “Zio Vania”)

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