Corriere dell'Irpinia

Lista “Carife nel cuore” ricusata, pronto il ricorso al Tar

Carife – Domani l’avvocato Luigi Monaco  presenterà il ricorso presso il Tribunale Amministrativo regionale di Salerno avverso alla esclusione della lista guidata dalla candidata sindaca Margherita Di Giorgio, per il Comune di Carife.
La lista “Carife nel cuore” è stata esclusa perché non avrebbe rispettato le quote di genere previste dalla legge  elettorale. Nel caso particolare, all’interno della lista dei candidati consiglieri mancherebbe una candidatura femminile. E la candidata alla carica di sindaco ha immediatamente avviato l’iter per presentare il ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Salerno, chiedendo la riammissione della lista. E affidandosi ad un legale esperto in Diritto Elettorale Amministrativo, appunto Luigi Monaco, originario della Calabria.
La documentazione è pronta e domani il ricorso sarà presentato al Tar. E’ un caso, che ormai esce dai confini del territorio di Carife, perché una eventuale conferma della esclusione,  creerebbe un altro caso altrettanto importante. «Davvero siamo di fronte ad un caso nazionale – afferma la candidata sindaca Margherita Di Giorgio -. Noi confidiamo nel ricorso al Tar, per consentire ai cittadini di Carife di poter scegliere tra più proposte, ma in caso di risultato positivo per noi, si potrebbe creare un precedente».
E ricorda che dopo aver raccolto tutta la
documentazione, domani si consegna il ricorso e a breve  dovrebbe esserci anche l’udienza, probabilmente già  per fine settimana.
Il Tribunale Amministrativo regionale in questi casi provvede a consegnare subito la risposta. La candidata Di Giorgio ed i componenti la lista  “Carife nel Cuore” confidano in un responso positivo e quindi nella riammissione della compagine e l’avvio di una campagna elettorale vera. Nel caso in cui  il ricorso dovesse essere rigettato si potrebbe aprire un grosso problema.
L’unica lista rimasta in gara, quella del sindaco uscente, Antonio Manzi, “Impegno comune per Carife”, è composta da nove candidati, e questo lascerebbe intendere che potrebbe causare problemi per la composizione dell’intero consiglio comunale. Per Statuto infatti il plenum dell’assemblea risulterebbe essere di dieci consiglieri comunali più il sindaco.
E’ la stessa candidata a spiegarlo: «Nell’eventualità del rigetto del nostro ricorso noi a Carife eleggeremo un organo consiliare non adeguato, perché composto da nove consiglieri più il sindaco. Il nostro Statuto invece parla di un consiglio composto da dieci consiglieri più il sindaco». E allora, la lista rimasta in gara dovrebbe, intanto, superare il primo scoglio, quello che riguarda il quorum. Il quale è possibile superarlo anche perché la percentuale prevista è stata abbassata al 40%. A questo punto diventa importante il numero vitale per far funzionare il Consiglio comunale. E a quel punto si lavora veramente in punta di diritto.
A differenza di quanto ci ha spiegato la candidata sindaca, c’è chi sostiene invece che, avendo il legislatore previsto un minimo ed un massimo di candidati, potrebbe risultare sufficiente un numero congruo a garantire la maggioranza dei numeri che servono per comporre un consiglio nella sua totalità. A questo punto potrebbe incidere lo statuto comunale che andrebbe a completare  eventuali mancanze della norma. Ma si tratta di questioni tecniche sulle quali non sono d’accordo tra di loro nemmeno esperti avvocati e segretari comunali. Professionisti della materia dunque. Insomma è importante l’interpretazione della norma elettorale sulla composizione dell’assemblea.
E se la candidata Di Giorgio si esprime in un certo modo è perché ha avuto rassicurazioni dal legale che la rappresenta  presso il Tar, il quale come già detto è esperto in Diritto elettorale e amministrativo. C’è insomma da lavorare per i giudici del Tar di Salerno nel dover risolvere il problema presentato dal ricorso della candidata esclusa temporaneamente, Di Giorgio. La quale, pur mantenendo serenità nei commenti sulla vicenda, resta una battagliera  a difesa delle sue ragioni.
«Attendiamo con fiducia l’esito del ricorso che stiamo presentando. E auspichiamo almeno che con la sentenza del Tar si possa reintegrare la lista e svolgere una bella campagna elettorale. Si deve, comunque superare un vuoto normativo». E, stando alla interpretazione della candidata Di Giorgio, in caso di responso negativo al ricorso a Carife si dovrebbe avere una situazione particolare. «La nomina di un commissario e procedere, quindi, alla nuova votazione». Insomma si potrebbero allungare i tempi  della campagna elettorale.  E considerando quanto accaduto negli ultimi anni a Carife la situazione non è delle migliori. C’è infatti un
ambiente teso, oggi ancor più di prima. La comunità è divisa e non sembra vi siano condizioni per sanare la già fragile convivenza tra i cittadini. Ma è tutta la vicenda di Carife che spiega  l’attuale situazione. Il confronto, o lo scontro, che si sarebbe dovuto consumare nella campagna elettorale si può dire che sia cominciato da qualche anno. Ricordiamo che Margherita Di Giorgio era la vice sindaca di Antonio Manzi. E si era dimessa due anni e mezzo fa. Evidentemente i contrasti tra i due erano troppo forti. «Mi ero dimessa – continua la Di Giorgio – ed avevo lavorato per costruire un nuovo gruppo di lavoro. Come abbiamo fatto, ma c’è stata l’esclusione. La competizione non è più sana e non sappiamo cosa accade. Ma l’incertezza durerà poco perché il Tar è celere in questi casi». In conclusione la candidata sindaca Di Giorgio prova a smussare gli angoli.
«Mi auguro che il Tar accolga il nostro ricorso e che si possa vivere una campagna elettorale con serenità. Senza esacerbare gli animi, evitando eventuali frammentazioni».
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