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Maraia: Industria Italiana Autobus, le preoccupazioni continuano

Valle Ufita. «Oggi si è svolto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ennesimo tavolo per Industria Italiana Autobus.
Grazie alle interlocuzioni con i gruppi parlamentari continuo a seguire da vicino le sorti di questa azienda e ringrazio l’on. Rotondi per la disponibilità mostrata.
Sembrerebbe che il Governo sia convinto di continuare ad investire in quella che è un’azienda, ad oggi, quasi 100% proprietà proprio del Ministero del Made in Italy.
Questa è un’ottima notizia che garantisce la continuità nella produzione anche dei nuovi bus elettrici». Lo ha detto Generoso Maraia, già deputato del M5S, oggi esponente di “Insieme per il futuro”.
«Quella cattiva, se così la possiamo chiamare, è che questa azienda continua ad aver bisogno di un partner industriale o finanziario.
Condivido e comprendo le preoccupazioni degli operai e dei sindacati con un distinguo: anche io concordo con la necessità che il Governo continui a rimanere all’interno della compagine societaria ma con un socio privato serio.
La Valle Ufita come futura Automotive Valley non è l’ennesimo slogan, è già realtà non solo con l’unica grande azienda che produce bus in Italia ma anche con aziende che producono treni, tram e componentistica.
L’investimento in Valle Ufita è un investimento redditizio per tante ragioni che vanno dalla specializzazione degli operai alla Zona Economica Speciale fino all’investimento più grande per Ferrovie dello Stato nella Stazione dell’Alta Capacità Hirpinia.
Nei cinque anni che ci precedono questa azienda è stata messa nelle condizioni di avere uno stabilimento nuovo e più di mille bus da produrre in portafoglio.
Ora il Ministero, dopo aver garantito la produzione, deve continuare nelle interlocuzioni con soggetti credibili evitando di perdere tempo con avventurieri che personalmente ho sempre contrastato.
I tempi sono maturi perché c’è un piano industriale ed è presente negli oltre 3000 bus finanziati dal PNRR che si aggiungono agli altri due miliardi concessi a Regioni ed enti locali per la transizione ecologica del trasporto pubblico locale.
Non è una sfida semplice ma ci sono tutte le condizioni per poterla vincere».
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