Corriere dell'Irpinia

Maxitruffa sul Pnrr, il Riesame conferma l’arresto di De Simone

I giudici del Tribunale del Riesame di Roma hanno confermato la misura cautelare in carcere nei confronti di Maurizio De Simone, l’irpino indagato dalla Procura Europea per aver concorso quale partecipe ad un’associazione a delinquere che puntava ai finanziamenti del Pnrr. I giudici del Tribunale della Libertà di Roma hanno parzialmente annullato la misura, per alcuni dei capi di imputazione contestati allo stesso De Simone. Ma non lascerà il carcere.

Le accuse contenute nella misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Roma Mara Mattioli fanno riferimento ai fondi Simest della 394/81 rifinanziati dal Pnrr. Tutto usando presunti bilanci falsi per attestare che la società aveva requisiti per accedere ai finanziamenti. Una maxi  scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, che con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, contenente 24 misure cautelari personali (di cui 8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale) e sequestri per 600 milioni di euro, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Mara Mattiolo, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato, dott.ssa Donata Patricia Costa dell’Ufficio di Venezia. Grazie all’attivazione dei canali di cooperazione giudiziaria di EPPO, le operazionihanno  interessato diversi Paesi europei, con il coinvolgimento delle forze di polizia slovacche, rumene e austriache; sul territorio nazionale oltre 150 finanzieri stanno eseguendo perquisizioni in Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, anche con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”. Anche che negli atti dell’inchiesta della Procura Europea finiti nella misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma qualche settimana fa era infatti emerso come lo stesso De Simone sia indagato anche dalla Procura di Avellino, per il reato di cui all’art. 416 c.p. (associazione a delinquere ) finalizzato alla commissione di truffe aggravate per il conseguimento di contributi a carico dello Stato relative al “bonus facciate” per reati commessi tra il 2021 ed il 2022.

 

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