Corriere dell'Irpinia

Mercogliano, Marinelli al contrattacco di Bolognese

Ultimi strali di campagna elettorale, l’ex assessore comunale Carmine Marinelli replica alle dichiarazioni dell’assessore Davide Bolognese (candidato con Io scelgo Mercogliano con Vittorio D’Alessio), su diversi temi che già Marinelli aveva sollevato qualche giorno prima.

Marinelli, che è candidato con Massimiliano Carullo nella lista “Camminiamo Insieme”, incalza:«Ha elencato molte cose: quanto basta per dire che il mio lavoro è stato intenso, e dunque, in un certo senso, debbo ringraziarlo perché mi fa i complimenti per tutto quello che ho fatto in questi anni.

E continua: «All’assessore Bolognese dico che non dovrebbe nascondersi dietro un dito. E’ surreale quel che dice, perché dietro le sue chiacchiere c’è appunto il lavoro fatto in precedenza. Ma che non mi è stato possibile continuare.  Avevo consigliato di agire sul quotidiano, di concentrarci su quel che serve  per i cittadini che pagano le tasse, e che si aspettano risposte, per i servizi essenziali, il decoro, le scuole, le strade.   Prendiamo Capocastello, che ha un unico accesso. Non mi è stato concesso di intervenire almeno per la messa in sicurezza. Sono state invece apposte lampade dovunque, fino alle zone montane. E che dire del campo di calcetto al servizio della scuola a Torelli? Ancora oggi è chiuso. Mi sono battuto per le luci al sottopassaggio dove una ragazza, investita da un’ auto, ha rischiato di morire.
Marinelli conclude: «Durante il mio assessorato ho dato tanto, impegnandomi molto, togliendo tempo alla mia famiglia, e così continuerò a fare sempre per Mercogliano. Con umiltà. Ma ho dato le dimissioni da assessore per il clima ormai non più sereno che si era creato. Non solo io, anche l’ex vicesindaco, e il presidente del consiglio comunale hanno lasciato. In più, altri componenti, in questa tornata, non sono presenti nell’altra lista. Era doveroso andare via, per dignità personale, per come ormai si erano deteriorati i rapporti, per gli episodi che sono accaduti e che non mi hanno più consentito di stare in quella maggioranza».

 

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