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Montemarano, Bassolino: «Berlinguer e Moro giganti della politica del Novecento, esempi da seguire»

MONTEMARANO – Dici Bassolino e ritrovi la passione politica di un tempo. Così ieri a Montemarano lo storico leader del Pci ricordando Enrico Berlinguer ha ripercorso le fasi più importanti della vita politica italiana, senza affidarsi alla nostalgia per il passato, ma recuperando il significato autentico di valori che la politica di oggi ha ormai smarrito. L’ex sindaco di Napoli e governatore della Regione Campania, molto legato alle zone interne dell’Irpinia nelle quali, da giovanissimo segretario delle federazione irpina del Pci condusse lotte sociali di grande significato, come quelle della lotta dei contadini per la conquista delle terre, ha messo in evidenza, i limiti di una politica che oggi non riflette, accetta le sconfitte senza senso critico, senza l’impegno per ricercare le motivazioni per cui per cui matura lo spessore della delusione. Affidandosi alla ricostruzione storica di un periodo significativo della storia democratica del Paese, Bassolino ha individuato in Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, le due figure più importanti della politica dell’ultimo Novecento, definendo la loro opera come un grande disegno strategico nella tessitura del consolidamento della democrazia nel Paese. L’arte della mediazione, che in politica è un valore indispensabile, fu per i due grandi statisti una conquista passo dopo passo, con risultati che portarono a grande equilibrio. Sulla questione meridionale, e le trasformazioni normative in corso, Bassolino è stato determinato nella sua analisi. Il futuro del Mezzogiorno si gioca in una Europa non chiusa su se stessa, ma inserita in contesti mondiali, dall’Asia agli Stati Uniti, fino alla Russia. Severa la sua critica nei confronti di quella che viene definita l’autonomia regionale, che finisce per aumentare il divario Nord- Sud. Affrontando le politiche in atto del governo gialloverde, Bassolino ha ammonito di non sottovalutare ciò che sta accadendo nel Paese. ma di costruire pazientemente un’alternativa fidando sulla competenza e la passione politica smarrita. Insomma ciascuno deve impegnarsi per quello che può per costruire una società che rimetta insieme i valori della convivenza civile. Il cammino non è facile. La scalata è ripida e difficile, ma con l’ottimismo della volontà si possono raggiungere i necessari traguardi. Infine alla domanda posta dall’intervistatore (il direttore del Quotidiano del Sud, Gianni Festa) sul suo futuro, Bassolino ha ripreso quel post su Facebook nel quale affermava che la crisi della sinistra e del centrosinistra sono superabili attivando gruppi civici, risorse utili per favorire il ritorno alla ricomposizione delle forze politiche e alla costruzione di un domani meno fragile. I lavori introdotti dall’ottimo sindaco Beniamino Palmieri, impegnato in una attenta lettura del passato attraverso grandi figure della storia politica come messaggio da trasmettere ai giovani, hanno visto, tra una grande partecipazione di pubblico, Luigi Ricciardelli presentare Antonio Bassolino con una efficace sintesi del leader politico da sempre impegnato nelle istituzioni e nella società politica.

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