Corriere dell'Irpinia

Morte sul lavoro di Amato Capossela, gli imputati patteggiano la pena

Ieri 26 Giugno, presso il Tribunale di Avellino, nella udienza preliminare, gli imputati hanno patteggiato ed il processo è stato definito con una sentenza di applicazione della pena. Nel procedimento erano costituiti parte civile anche i familiari della vittima e non è mancata la condanna agli imputati anche al rimborso delle spese legali in favore di tutte le parti civili costituite ad presso il Tribunale di Avellino, tra queste la Cgil Avellino con l’avv. Fernando Taccone, il sindacato la Cgil oltre a sensibilizzare in tutti i luoghi di lavoro, in tutti i modi possibili, ha deciso di agire anche con la  giustizia, per tutti gli eventi delittuosi in contesti lavorativi, perché lo riteniamo un ulteriore modo per non far sentire soli i familiari delle vittime di infortuni sul lavoro, per mantenere sempre alta la guardia contro gli infortuni sul lavoro.” Così in una nota il segretario Cgil Avellino Franco Fiordellisi.

I fatti fanno riferimento al 17 novembre 2022 quando perdeva la vita Amato Capossela all’interno di uno stabilimento industriale dedito alla produzione di calcestruzzo in Montefredane. Ennesimo infortunio fatale sul lavoro, nella caduta del lavoratore da un’altezza di circa 10 metri sul fondo di una vasca di caricamento del calcestruzzo.

Continua nella nota il segretario Cgil Avellino: “Ancora morte, legata all’infortunio, che si sarebbe potuto evitare se fossero stati predisposti nello stabilimento gli impianti, gli apparecchi ed i segnali destinati a prevenire questo tipo di evento. Per questo, l’amministratore della ditta appaltatrice e l’amministratore della società che effettuava il controllo di qualità, presso cui era assunto il Capossela, sono stati chiamati a rispondere innanzi al Tribunale di Avellino dei reati di omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro”.

Dopo la vergognosa e drammatica vicenda del bracciante Satnam Singh, abbandonato senza cure, morto per dissanguamento a Latina, si stanno preparando altre iniziative sindacali nazionali sul tema della sicurezza sul lavoro. 

Per la sistemica sottovalutazione della vita di lavoratori e lavoratrici, in assenza di Dispositivi, mancanza di personale per i controlli, la scarsa attenzione alla prevenzione e formazione, ma dico anche per il disinteresse per la sicurezza della vita umana che, troppe volte, porta ad incidenti e morti sul lavoro, la CGIL di Avellino, da sempre al fianco dei lavoratori ed esposta in prima linea sul fronte della sicurezza sul lavoro, costituita anche in questo caso come parte civile, con l’avv. Fernando Taccone, all’udienza preliminare contro i titolari delle due aziende, in cui gli stessi hanno deciso di patteggiare ed il processo è stato definito con una sentenza di applicazione della pena, su richiesta delle parti, di un anno, sei mesi e venti giorni di reclusione. Costituiti parte civile anche i familiari della vittima e c’è stata la condanna, agli imputati, anche al rimborso delle spese legali in favore di tutte le parti civili costituite. Ribadisco non è una questione di soldi ma se i “padroni”, o chi li rappresenta, pensano solo ai soldi, e non alla vita dei lavoratori e lavoratrici, è giusto usare anche questo modo. L’eventuale risarcimento sarà sempre usato a supporto dei lavoratori e per azioni mirate alla sensibilizzazione sicurezza e tutela sul lavoro. Di fatto valutiamo anche la costituzione nel processo civile.” Così conclude il segretario della Cgil Avellino.

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