Corriere dell'Irpinia

Nasca una scuola intorno alle opere di Mario Cesa, donate al Conservatorio le sue composizioni

“La donazione del corpus di opere del Maestro Mario Cesa può rappresentare il punto di partenza di un percorso di ricerca che veda protagonisti gli studenti del Cimarosa. L’obiettivo è creare una scuola che restituisca nuova vita alla sua produzione”. Spiega così il direttore del Conservatorio Maria Gabriella Della Sala – nel corso della conferenza stampa nella Biblioteca del Cimarosa, affiancata dal presidente Achille Mottola, da Berardino Zoina e Antonio Ferraro del Cda e dal giornalista Generoso Picone – l’idea da cui nasce il progetto legato alla valorizzazione delle opere di Mario Cesa: “Stiamo pensando a un concorso a lui dedicato che si affiancherà alla realizzazione di un gruppo di ricerca, la programmazione del prossimo anno del Cimarosa avrà un’ampia sezione dedicata al Maestro Cesa. La nostra produzione incontrerà quella di Mario, con i nostri docenti di composizione che coinvolgeranno la città. E’ per questo che abbiamo accolto con gioia la donazione da parte degli eredi del corpus delle sue opere che sarà parte integrante del patrimonio della Biblioteca del Conservatorio. Al tempo stesso abbiamo voluto suggellare questa donazione con la festa della musica, in programma dal 19 al 21 giugno nel segno dei generi musicali più diversi, nel rispetto dello spirito di Mario. Si parte il 19 giugno con una serie di concerti che coinvolgeranno il centro storico, dal Duomo con la messa di Haydn dell’Orchestra d’archi al concerto dell’orchestra a plettro nella cripta, mentre l’ensemble di ottoni si esibirà nel cortile della camera di Commercio, antica sede del Conservatorio, si prosegue il 20 giugno con il jazz di scena a partire dalle 19 al Corso Vittorio Emanuele e l’esibizione di due ensemble di fisarmoniche e sax nel cortile della Prefettura. Il 21 giugno l’auditorium della scuola di San Tommaso ospiterà gli allievi degli istituti ad indirizzo musicale, la Perna Alighieri, la scuola di San Tommaso e l’Enrico Cocchia, quindi saranno di scena la maratona pianistica nel Palazzo della cultura e le note di musica da camera e musica elettronica nell’ex carcere borbonico. La chiusura sarà affidata all’orchestra di fiati e percussioni nello spazio antistante la Chiesa del Rosario. Gli studenti della Consulta regaleranno, infine, un concerto pop e jazz agli ospiti della casa circondariale di Bellizzi”. E’ il giornalista Generoso Picone, amico storico di Mario, a sottolineare l’importanza di “una donazione che fa  sì che le opere di Mario diventino patrimonio della città, raccordando la sua produzione con il luogo in cui ha operato, così da coinvolgere i giovani e promuovere la diffusione della cultura musicale. I suoi materiali inediti possono diventare finalmente oggetto di studio e di approfondimenti”

Il presidente Achille Mottola ringrazia gli eredi Anna, Lara, Gianluca e Massimialino Cesa che hanno donato all’istituzione musicale cittadina un corpus di 238 composizioni e ricorda l’amicizia con Mario “Ogni volta mi sorprendo nello scoprire quanti amici avesse. Oggi Mario avrebbe festeggiato il suo compleanno”. Quindi si sofferma sulla mostra a lui dedicata  che sarà allestita dal 21 giugno al 31 luglio nelle sale del Museo Irpino “DEgno di nota”, un percorso che passa in rassegna sette serigrafie realizzate per rendere omaggio alla musica di Mario, da Milot all’artista sannita Rosanna De Cicco che restituisce attraverso forme e colori le circolarità semantiche della musica di Mario, da Alessandra Carloni a Maria D’Anna, da Edoardo Rossi a Liu Ruowang, da Stefania Sabatino a Michele Stanzione”

Quindi sono le note del maestro Cesa con Triviarchi, in cui rivive un dialogo in musica tra amici, fatto di piccole cose, di argomenti anche triviali, a risuonare con Francesco Venga e Vittorio Fusco al violino e Sergio De Castris al violoncello

Grande l’emozione degli eredi presenti in sala, i nipoti Massimiliano, Lara e Fatima che sottolineano il legame forte del Maestro Cesa con il Conservatorio. Tanti gli amici presenti in sala, da Franco Festa a Lucio Napodano e Claudia Iandolo, a conferma di quella rete di affetti che il Maestro era riuscito a creare intorno a lui e che contruibisce a mantenerne viva la memoria

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