Corriere dell'Irpinia

Nasce il Museo comunale di Montemiletto, Minichiello: il castello sempre più polo culturale

Si candida a diventare un autentico polo culturale il nuovo Museo Comunale di Montemiletto, inaugurato ieri nella cornice del castello. A partecipare alla cerimonia il sindaco Massimiliano Minichiello,  del presidente della Provincia Rizieri Rino Buonopane, dello storico Giordano Bruno Guerrie del progettista e responsabile dell’allestimento Giuseppe Di Giovanni. Il Museo, al primo piano del Castello della Leonessa, riunisce i risultati del lavoro di ricerca dedicato al patrimonio culturale, agli usi e ai costumi della comunità e nasce dalla volontà di offrire uno spazio che si faccia laboratorio di memoria a visitatori provenienti anche da fuori regione. A garantire la consulenza scientifica lo storico Simone D’Anna.

E’ il sindaco Massimiliano Minichiello a sottolineare come “Questo museo rappresenta il punto di partenza di un progetto più ampio di valorizzazione del castello che dovrà diventare il centro della vita della comunità, sempre più polo culturale e riferimento per Montemiletto. Ogni spazio del castello avrà una destinazione specifica. Abbiamo già approvato un progetto relativo all’allestimento dei diversi piani dell’antico maniero. Siamo in attesa di ottenere anche l’autorizzazione dalla Sovrintendenza per  esporre i reperti e allestire un autentico Museo archeologico. Vogliamo far conoscere il castello anche al di fuori dei confini provinciali e farne il volano di sviluppo del territorio. Come amministrazione comunale ci teniamo a ringraziare la Provincia per il sostegno offerto e lo storico Simone D’Anna, consulente scientifico che hanno reso possibile il raggiungimento di questo traguardo”.

E’ il presidente della Provincia Buonopane a spiegare come si tratta di “un luogo straordinario che da oggi arricchisce la proposta culturale della nostra Irpinia. C’è bisogno sempre più, di luoghi della cultura, della bellezza, dove esaltare e promuove i tanti tesori di cui è ricco il nostro territorio. Siamo al fianco della comunità di Montemiletto e vogliamo continuare a sostenerla, anche nell’ambito della progettualità di Sistema Irpinia, con la sfida di mettere in rete i musei  La speranza è che la funzione, oggi delegata, di promuovere il territorio, con il ritorno della Provincia ad ente di primo livello, torni ad essere tra i compiti essenziali dell’ente con la possibilità di stanziare risorse”
Entusiasta Giordano Bruni Guerri “Assistere alla nascita di un nuovo museo è un’avventura straordinaria, è come assistere ad una nascita collettiva. La storia di Montemiletto può interessare tutta l’Italia perchè si compone di piccoli pezzi dei comuni del paese”

Tre le mostre che accompagnano il percorso, ‘Memoria sepolta’, ‘Montemiletto Colonia Romana’ e ’I Graffiti della prigione’, un itinerario che restituisce uno spaccato prezioso di stagioni diverse della storia della comunità. In “Memoria sepolta” a rivivere è la vita quotidiana negli anni ’30 del Novecento attraverso circa 100 immagini fotografiche. Una mostra nata dal ritrovamento casuale, in un’abitazione privata, dei negativi, nascosti sotto il pavimento della cantina e all’interno dello strato di sabbia silicea usato per realizzare il massetto. Ad emergere le dinamiche storiche e sociali che caratterizzavano la comunità di Montemiletto, dalla cultura contadina alle due guerre, dalle feste al lavoro nei campi fino ai risultati di una ricerca sugli antifascisti confinati a Montemiletto.

“Montemiletto Colonia Romana” esplora il processo di romanizzazione della media valle del Calore, a partire dal ruolo svolto dalle comunità locali nella società romana. Ritroviamo tracce delle ville rustiche, delle strutture termali, dei ponti e dei manufatti, a conferma di un’ampia presenza romana nel territorio. Senza dimenticare necropoli con tombe e iscrizioni funerarie. I testi della mostra  “Montemiletto colonia romana” sono stati realizzati dalla Prof.ssa Claude Albore Livadie, Directeur de recherche émérite, Aix Marseille Univ,  Centre National de la Recherche Scientifique , CCJ. (Aix-en-Provence). L’Interpretazione delle epigrafi è stata curata da Giuseppe Camodeca, già Professore di Storia romana ed epigrafia latina, presso  l’Università di Napoli Orientale e responsabile scientifico dell’Edr:Epigraphic Database Roma

“I Graffiti della prigione” si fa racconto suggestivo a partire dai graffiti del XVII secolo realizzati dai prigionieri nella cella del Mastio del Castello. Grande attenzione è stata rivolta anche all’innovazione, scegliendo di puntare su contenuti multimediali accessibili tramite touchscreen e sulla possibilità di vivere un’esperienza immersiva grazie alla suggestiva videoproiezione che racconta le storie dei detenuti.

 Un lavoro di squadra, quello che ha portato alla realizzazione del Museo, che ha visto come progettista Giuseppe Di Giovanni della Wps, con l’allestimento delle sale curato dalla  So.me. Il rilievo scanner del castello e del mastio è stato realizzato dalla Pro Eco studio associato, Rup Roberto Di Iorio.
Il Museo va a impreziosire gli spazi del Castello della Leonessa di Montemiletto, costruito nel Basso Medioevo su iniziativa signorile, su una vetta collinare calcarea dominando le valli sottostanti. Verosimilmente fortilizio longobardo, tra l’VIII e il IX secolo. Oggetto di molte ristrutturazioni, si è trasformato in un palazzo gentilizio durante le epoche angioina e rinascimentale.
Oggi, l’edificio presenta una pianta irregolare con torri angolari e cortine murarie. Al suo interno, il castello ospita una corte, una cappella, e ambienti storici che testimoniano le diverse epoche della sua esistenza.

Exit mobile version