Corriere dell'Irpinia

Lo sguardo di Natalia: l’universo omerico racconta il nostro tempo. Il prefetto Spena: i giovani abbiano il coraggio di osare

“Il mio futuro lo immagino a Napoli. Mi piacerebbe riuscire a restare nella mia terra” Lo ribadisce con forza Natalia Vacca, studentessa sedicenne del liceo classico Umberto I di Napoli, autrice del bel romanzo “L’alba del nulla”, riscrittura dell’universo omerico, a partire dalla figura di Astianatte. Questo pomeriggio la presentazione nell’auditorium del liceo Colletta alle presenza della dirigente scolastica Annamaria La Bruna, della docente Alessandra Tenore, del prefetto Paola Spena, della rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale Maria Galasso, il sindaco Gianluca Festa, dell’ex dirigente dell’Usp Avellino Rosa Grano. Una scelta, quella del liceo classico Colletta, che si carica di un valore forte, poichè gli studenti dell’istituto, guidati dalla docente Alessandra Tenore, hanno scelto di analizzare il romanzo di Natali nell’ambito del progetto lettura. “Questo romanzo – spiega la giovane autrice dialogando con i coetanei del Colletta – nasce dalla mia passione per l’universo omerico e per la scrittura, una passione che coltivo fin dalle scuole medie grazie alla mia professoressa di italiano Ida Tafuto. La scrittura è diventata parte integrante della mia vita, una mia amica fidata, grazie alla quale diventa più facile comprendere il presente. Al tempo stesso, questo romanzo nasce da una domanda, mi sono chiesta cosaTutto è nato quando ho cominciato a chiedermi cosa sarebbe successo se Astianatte non fosse morto. Ho scelto di partire dalla storia di quello che appare solo un bambino nell’Iliade, simbolo degli orrori e delle ingiustizie della guerra, poichè a pagare il prezzo più alto degli errori degli adulti è sempre l’infanzia. Astianatte, figlio di Ettore e Andromaca, è un personaggio pieno di contraddizioni, in costante conflitto con sè stesso, costretto a vivere un’esistenza lontana da quella che aveva immaginato per sè, un destino comune ad altri eroi come Achille. Ma questo romanzo vuole essere anche una storia di formazione, attraverso il racconto di aspetti che non sono legati esclusivamente all’epos omerico ma si caricano di forte attualità, dall’amicizia all’amore alle difficoltà che caratterizzano ogni processo di crescita. Ho disegnato io stessa la copertina, Astianatte si affaccia alla finestra e osserva un paesaggio che può apparire tanto quello di un tramonto come quello di un’alba, un’immagine che restituisce il senso della storia, che ci consegna il punto di vista del giovane”.
Sottolinea come “Ho cercato di coinvolgere il lettore completamente nelle vicende narrate, partendo dai personaggi omerici, nei quali non c’è una grande introspezione psicologica ma che risultano sempre ben definiti sul piano della personalità”. Spiega come in un tempo come quello che viviamo oggi, dominato dalle nuove tecnologie “La lettura consente di viaggiare, quando non riesco a leggere sto male, è la più grande fonte di ispirazione. E’ importante che i giovani trovino un genere che meglio risponde al loro gusto. La lettura non va mai imposta, deve essere un piacere”. Spiega come “il titolo iniziale doveva essere un altro: ‘Il re della città”, quello che è il significato letterale del nome Astianatte, poichè ho scelto di partire dalla mia immaginazione, senza nessun legame con il reale” e chiarisce come “la lingua greca riesca a esprimere una polifonia di significati che si perdono talvolta nella traduzione all’italiano”. E una curiosità: “Ho scritto questo libro col mio cellulare con un’app, il lavoro di editing è stato faticoso”
E’ il prefetto Paola Spena a spiegare come “Questo romanzo è espressione di quella curiosità che la scuola deve risvegliare nei ragazzi, Natalia ha affiancato a questa curiosità una forte determinazione, non ha mai smesso di credere nel suo progetto. Anche i giovani sono chiamati ad essere responsabili della comunità in cui vivono, cercando di sfruttare  al meglio le opportunità che offre il territorio. Da questo punto di vista, Natalia è stata un piccolo modello perchè è riuscita a valorizzare le competenze e le risorse che le ha offerto la scuola. Uno dei pregi di questo libro è nel suo essere un romanzo in cui si possono riconoscere i giovani di oggi, è un libro che parla al nostro tempo e ci consente di comprendere la bella sensibilità delle nuove generazioni. Devono avere solo il coraggio di osare”.  Soddisfatta la preside Labruna che spiega come l’attenzione alla lettura sia centrale nell’offerta formativa dell’istituto “Lo dimostra il buon riscontro di percorsi come il progetto Einaudi che ci ha consentito di ospitare quest’anno la scrittrice Viola Ardone. Il talento di Natalia è la conferma della valenza della formazione classica, che ha avuto un ruolo decisivo nella stesura del romanzo. Lo dimostrano i risultati ottenuti nelle competizioni nazionali come il primo posto alle olimpiadi di filosofia in lingua inglese per una nostra studentessa”. Mentre la professoressa Tenore pone l’accento sulla capacità dell’autrice di “riprodurre formule epiche, restando fendele alle caratteristiche del genere, così da essere fortemente credibile e sulla capacità immaginifica dell’autrice. Diventa fondamentale educare i giovani alla lettura e alla comprensione del testo, rafforzando il loro spirito critico. Questa volta abbiamo scelto per il nostro percorso di scrittura creativa un’autrice loro coetanea, partendo proprio da due opere che si studiano al primo anno del liceo come ‘Iliade’ e ‘Odissea’. I ragazzi si sono appassionati e la giornata di oggi ne è la prova”.

Exit mobile version