Corriere dell'Irpinia

“Non possiamo chiedere aiuto a chi ha causato il danno. La vertenza non è chiusa”, la Fiom tira dritto sulla questione IIA

Nonostante la vendita dell’Industria Italiana Autobus sia andata in porto a favore del gruppo Seri, la vertenza non è affatto chiusa. Parola della Fiom-Cgil di Avellino, che nella mattinata ha fatto il punto sulla situazione ribadendo la volontà di non abbandonare la mobilitazione.

Tempo fa chiedevamo l’intervento della politica, del governo. Oggi a chi chiediamo di riparare, a chi? A chi ha causato il danno? Nonostante abbiamo inseguito tutti durante la campagna elettorale, nessuno è stato in grado di fare qualcosa. Sono stati penalizzati due territori, la Campania e l’Emilia-Romagna. Si parla tanto di asset strategico, ma ci stiamo facendo sottrarre anche questo. Intanto Stellantis continua a far produrre autobus a Foggia in uno stabilimento dove i mezzi arrivano già preconfezionati dalla Turchia e dalla Repubblica Ceca. Il tutto con i fondi del Pnrr, contribuendo a Pil esteri”.

Afferma Silvia Curcio, che ricorda come i risultati ottenuti siano arrivati grazie allo sforzo dei lavoratori che hanno costantemente subito la miopia politica:

Siamo partiti dal nulla e abbiamo portato avanti una battaglia esemplare che riportò l’apertura dello stabilimento. Purtroppo, nove governi hanno portato a questo. Leonardo è una partecipata dello Stato. Non c’è stata una volontà politica. Per noi non finisce qui, devono assumersi le loro responsabilità e mantenere la produzione di autobus. Dovrebbe arrivare un nuovo dirigente alla guida di Flumeri. Al momento non stiamo partecipando alle gare e ci sono dei tempi tecnici che vanno rispettati”.

La Regione Campania si era detta pronta per aiutare la IIA, ma per Curcio è un tentativo arrivato fuori tempo massimo:

Gli autobus non ce li regala la Regione, si fanno dei bandi di gara. De Luca ci doveva aiutare prima. I mezzi li sappiamo fare bene, è un peccato disperdere la manodopera di tanti operai. Non vogliamo accettare un destino del genere. Fatti, non parole. Basta”.

E sul gruppo Seri “abbiamo forti perplessità – conclude Curcio -. Lo stabilimento verrà chiuso per fare altro, si promettono tante assunzioni, poiché quei lavoratori restano senza lavoro e ad occuparsene sarà solo il sindacato”.

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