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Nuove varianti e luoghi chiusi: così l’infettivologo spiega la nuova ondata estiva di casi Covid

“Anche negli anni passati si sono verificati picchi di malattia in mesi caldi”. Così Ivan Gentile, docente di Malattie infettive e neo direttore del Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, commenta l’ondata estiva di contagi da Covid.

“Il principale driver di questo repentino aumento – spiega – è rappresentato dalla circolazione di una nuova variante che possiede caratteristiche di novità rispetto alle precedenti e che, quindi, determina numerose infezioni.

Aggiungiamo che, nonostante la stagione calda, siamo spesso al chiuso, in ambienti di lavoro o di svago e che non utilizziamo più la mascherina. Il virus, in pratica, circola sempre, non è mai uguale a se stesso e non presenta, almeno per il momento, una stagionalità precisa”.

Gentile osserva che “le varianti che circolano oggi sono tutte sottovarianti Omicron. Quella che ha preso il sopravvento in queste settimane è KP3, ma ne conosceremo altre perché la selezione di nuove varianti è un processo dinamico che avviene ed avverrà continuamente. Il quadro clinico è caratterizzato da febbre, raffreddore, astenia, tosse, mal di gola. Va detto che in molti casi, grazie anche all’immunità precedente (cosiddetta ibrida perché associata a pregresse infezioni e vaccinazioni), la malattia ha un decorso benigno e guarisce in pochi giorni. Tuttavia, si segnalano ancora alcune decine di decessi ogni settimana fra i pazienti fragili, con malattie croniche o età avanzata”.

 

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