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Nusco, la presentazione del volume sul territorio

Scuola e territorio, un binomio da sempre invocato. Un’interazione che a Nusco, in una sorta di scuole aperte dell’Istituto Comprensivo “J.F. Kennedy” con la società civile, ha prodotto una feconda attività. Tanto vale la ri-scrittura della storia della città e la pubblicazione del lavoro Nosco, Nubscus, Nuscentis, Nusco, per i tipi Monkey Adv, nella doppia edizione a cura del Comune di Nusco e  dell’associazione “La casa di Casciaro-Officina culturale”. Tanto nello spirito del libro Nusco nel primo millennio: corografia storica per gli alunni delle scuole elementari, con cui lo storico sacerdote nuscano Giuseppe Passaro (1902 – 1981), voleva coinvolgere la popolazione scolastica per sollecitarla alla conoscenza e all’amore del “natio borgo”.

Sono gli stessi studenti della Scuola media a chiarire le finalità del loro percorso: “abbiamo preso l’iniziativa (su sollecitazione del prof. Antonio Delli Gatti, coadiuvato dalle docenti M. Ressa, S. Saccone ed E. Cassese, con il benestare del Dirigente Scolastico, prof. L. Arciuolo e la collaborazione  degli studiosi G. Marino, G. Iuliano e G. Recupero) di creare un progetto per la scoperta delle nostre origini e del nostro paese”. Nusco, uno dei comuni più alti della nostra provincia, da sempre “balcone dell’Irpinia” per i suoi paesaggi mozzafiato che spaziano dall’Appennino Dauno fino al Taburno e al Matese, ha una storia ultra millenaria.

Ecco una sintesi. Probabile fortilizio in epoca romana – conserviamo una serie di epigrafi riportate dal  filologo tedesco Mommsen, ma reperti archeologici si trovano nel centro abitato e sparsi per le campagne – Nusco deve le sue origini al castello longobardo, già esistente intorno alla metà del IX secolo. Nel secolo XI fu insignita del titolo di “civitas” o perché città ducale o perché sede vescovile. Sant’Amato fu il suo primo vescovo (morto nel 1093). Da allora si sono succeduti sulla sua cattedra 71 vescovi, ivi compresi i Presuli delle diocesi riunite (S. Angelo, Conza e Bisaccia).

Nusco fu centro autonomo fino alla metà del secolo XVII. Tra i suoi feudatari ebbe famiglie illustri del Regno di Napoli (d’Aquino, De Aczia, De Tivilla, de Giamvilla, Imperiale).

Un segno della sua importanza: nel Cinquecento era l’unico luogo tipografico della Provincia. Va ricordato, ancor più, il ruolo svolto dal Seminario – oggi sede di un’antica biblioteca e di un museo arcidiocesano, ricco di preziosità –  in cui hanno studiato molti giovani della Provincia, distintisi in campo civile e religioso, tanto da meritarsi il titolo di “Atene del Santangiolese”.

Ma c’è di più. “Abbiamo voluto – evidenziano ancora gli studenti – descrivere i beni del nostro territorio in modo accurato, non fermandoci solo alle apparenze, ma intensificando ogni luogo e particolare. Non ci siamo soffermati solo sul centro storico, ma anche su personaggi illustri di diverse epoche, sugli avvenimenti storici e abbiamo stilato testi e descrizioni che possano interessare i lettori e far comprendere i patrimoni che possediamo come l’acqua e la montagna”.

La vocazione alla ricerca dei ragazzi e la preziosità del libro ci vengono sottolineate dal dirigente scolastico prof. Arciuolo: “il loro lavoro ci scuote e ci stimola a non rassegnarci alla sconfitta, nella battaglia contro l’annullamento delle preziose particolarità, delle quali ogni comunità della nostra terra è ricca.

Da essi dobbiamo imparare a valorizzare ogni angolo dei nostri centri storici e delle nostre campagne, perché in ogni anfratto, in ogni casa, in ogni volto è possibile trovare storie e usanze capaci di sorprenderci e di arricchirci”.

Il libro verrà presentato domani alle ore 9,30, nell’auditorium del Palazzo vescovile di Nusco, con gli interventi del sindaco on. Ciriaco De Mita, dell’arcivescovo mons. Pasquale Cascio, dei proff. Delli Gatti e Recupero, del saggista Marino, del dirigente scolastico prof. Arciuolo, moderati da chi scrive.  Gli studenti  delle  classi II A e II B leggeranno brani dal loro libro fra stacchi musicali e canori (tratti da Nuscu paesu miu di A. Astrominica)  diretti dal M° prof. G. Ressa. Prevista la presenza delle associazioni operanti in loco, in una giornata che si preannuncia “particolare”.

                                                                                               Giuseppe Iuliano

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