AVELLINO – Al Circolo della Stampa è andato in scena un tributo pubblico al grande assente di questa campagna elettorale 2024: all’ex sindaco Gianluca Festa. Attualmente si trova agli arresti domiciliari, nell’ambito della maxi inchiesta sugli appalti, ma per i suoi ex compagni di maggioranza è sempre un “punto di riferimento” e “un esempio”. A partire da chi ha preso su di sé l’onere e l’onore di raccogliere il testimone e candidarsi a sindaco al suo posto: Laura Nargi.
In effetti non deve essere per nulla facile condurre una campagna elettorale mentre si è nel bel mezzo di un ciclone giudiziario, soprattutto se si è convinti di essere vittima di un’ingiustizia. Bisogna quindi fare uno sforzo doppio per poter competere con gli avversari. E così, tra un ricordo e l’altro dell’ex sindaco, c’è stata una lunga e
Quella di stasera doveva essere ufficialmente una presentazione pubblica dei candidati delle due liste, ‘Davvero’ e ‘Viva la Lbertà’, che sostengono (insieme a ‘SiAmo Avellino’) la candidatura a sindaca di Laura Nargi. Nei fatti è stata una sorta di seduta allargata del consiglio comunale, con Ugo Maggio, presidente del consiglio comunale uscente, a moderare: “Noi rappresentiamo il civismo serio. Noi abbiamo dimostrato di saper lavorare per la città, la nostra è una proposta più utile, più partecipativa. Stiamo vivendo in questi giorni una campagna elettorale sterile, senza idee. Tutto quello che c’è nei programmi dei nostri avversari parla di cose che abbiamo già fatto noi”.
“Con questa squadra credo che possiamo vincere anche al primo turno. Dico che qui o raggiungiamo l’apice o muore Sansone con tutti i filistei”. E poi Maggio ha nominato gli altri ‘uscenti eccellenti’ che si ricandidano, come l’ex capogruppo di Davvero Elia De Simone, gli ex assessori Giuseppe Negrone (Ambiente), Antonio Genovese (Lavori pubblici), Marianna Mazza (Politiche sociali)… “con loro abbiamo migliorato quella che chiamano la ‘città delle feste’, o ‘città della festa’…. o ‘città di Festa’ – applausi, ndr. -. Forse a chi ci accusa dà fastidio se la città ride e si diverte. Forse loro vogliono una città che piange”.
A Nargi la chiusura dell’evento: “Questa serata la dovevamo a noi stessi, la dovevamo a Gianluca. Lo dovevamo a tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi anni. Un lavoro che sono sicura riusciremo a continuare”.