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Omicidio Bembo, nuovo colpo di scena nel processo: Iannuzzi e Sciarrillo tornano ai domiciliari

Nuovo clamoroso ed inaspettato sviluppo giudiziario per l omicidio di Roberto Bembo: tornano ai domiciliari  Nico Iannuzzi, accusato di essere l’esecutore materiale e Luca Sciarrilllo ritenuto complice del delitto avvenuto all’alba di capodanno del 2022 davanti ad un bar a torrette di Mercogliano.  I giudici della Corte di Assise di Avellino hanno sciolto la riserva sulla richiesta di attenuazione della misura cautelare in carcere nei confronti di dei due giovani formalizzata al termine dell’ultima udienza dai penalisti Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella. Per entrambi gli imputati sostituita la misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Proprio sulla precedente revoca dei domiciliari, dopo il ricorso della Procura e della parte civile, l’avvocato Gerardo Santamaria, sia il Riesame che la Cassazione avevano deciso per il ripristino della misura in carcere.

L’istanza di revisione della misura cautelare era stata avanzata  dall’avvocato Gaetano Aufiero,ual termine della scorsa udienza, celebrata il 16 luglio scorso davanti alla Corte di Assise, in cui i due imputati  erano stati ascoltati in aula. “Mi rivolgo soprattutto ai giudici popolari: invocare- aveva dichiatato Aufiero – rivolgendosi al collegio ed in particolare ai giudici polari-  gli arresti domiciliari non è invocare un premio. La misura cautelare non è un’anticipazione di pena. Non si è mai detenuti perché un fatto è grave, ma perché bisogna valutare se le misure cautelari sono attuali.  Gli imputati sono stati sottoposti alla misura cautelare del braccialetto elettronico per sette mesi e non c’è stato nessun tipo di problema.  Hanno dato prova di buona condotta e, dunque, la misura cautelare attuale è senza dubbio quella più adatta”. E la richiesta avanzata dal noto penalista irpino è stata accolta  in pieno dal Corte di assise che, nell’ordinanza firmata,  stamattina, nonostante ” la gravità  del  delitto emersa dai colpi inferti alla giovane vittima e dalla pronta disponibilità del coltello con cui è stato commesso e degli indizia carico dei due imputati, che già sottoposti ai domiciliari per un periodo di oltre sei mesi non sono incorsi in alcuna violazione delle  prescrizioni ” ha disposto la sostituzione della custodia in carcere con il regime domiciliare per i due imputati.

 

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