Corriere dell'Irpinia

Passione fumetto e carte fantasy contro l’assuefazione da schermo

AVELLINO – Un consiglio: NON appassionatevi ai fumetti, ne potrebbe risentire il vostro conto in banca. Ma se proprio siete attratti dalla letteratura disegnata, e vi trovate ad Avellino, provate a passare davanti alla fumetteria storica di Avellino, Safarà, alle spalle del campo Coni. Lì incontrerete il proprietario, Marco Della Sala, e il suo socio Fabio Di Francia: vi apriranno la porta e vi troverete inevitabilmente catapultati in un mondo parallelo. Interi scaffali, alti fino al soffitto, stracolmi di albi e graphic novel. Ce n’è per tutti, dal fantasy all’horror passando per quell’altrettanto sconfinato mondo dei Manga.

PERCHE’ IL NOME SAFARA’?
Già il nome della fumetteria, Safarà, è tutto un programma. Ce lo spiega Marco: “Ogni appassionato lettore di Dylan Dog sa che Safarà è il nome di un negozio molto interessante, pieno di oggetti rari e curiosi; è gestito da un personaggio sinistro, decisamente non comune… il suo nome è Hamlin. Ma la particolarità più intrigante è che il Safarà è un negozio trans-dimensionale, un emporio dell’impossibile, in cui lo stesso Dylan si reca per alcuni acquisti e, come per magia, il negozio scompare alle sue spalle dopo ogni acquisto”. E tra le mille illustrazioni che riempiono ogni spazio utile del negozio potrete notare proprio una tavola originale della Bonelli che riguarda questa luogo cult dell’Indagatore dell’Incubo: “L’abbiamo esposta in negozio perché illustra l’emporio Safarà che scompare mentre Dylan e Groucho vanno via dopo un acquisto. Il Safarà è un tempio e noi ne siamo i custodi, amiamo il fumetto e ci teniamo sempre aggiornati sulle ultime pubblicazioni, sugli annunci, e su tutto ciò che riguarda questo mondo. Essendo appassionati da anni, abbiamo avuto la fortuna di godere di opere fantastiche che purtroppo non sono più in commercio, e ciò ci ha spinto ad avere anche un enorme assortimento di fumetto d’antiquariato, poiché la cultura e la bellezza che trasmette un fumetto non può e non deve essere limitata dalla capacità editoriale di mantenere un particolare titolo sempre facilmente reperibile sul mercato”.

UN LUOGO MAGICO DI SOCIALIZZAZIONE
Ma in questo mondo parallelo al centro di Avellino c’è anche altro: “Accanto al fumetto gira tutto un mondo di gadgettistica che va dalle statue alle action figure, ai Funko Pop!, per passare poi a collane, portachiavi, vestiario e accessori vari, tutti a tema ‘Nerd’, tutti con rimandi a un particolare fumetto, o film, o serie tv, o serie animate”. Safarà è tutto questo e anche di più: “Amiamo essere un punto di riferimento culturale e soprattutto di aggregazione, grazie ai numerosi eventi di gioco organizzato Magic e Pokémon che si svolgono ogni mese, difatti il Safarà è un negozio specializzato in ‘Magic the Gathering’, con un magazzino con oltre tre milioni di carte, abbiamo la Lega Pokémon più grande e attiva del Sud Italia, cerchiamo di offrire ai giovani un luogo di socializzazione, e passioni e hobby che possano arricchirli culturalmente, allontanandoli dall’ormai troppo presente assuefazione da schermo”.

In questa prima puntata dei ‘Consigli di lettura a Fumetti’, pubblicata sul settimanale Corriere dell’Irpinia numero 20, (uscito in edicola il 18 maggio 2024), Safarà ci ha consigliato il mitico Dylan Dog, l’Indagatore dell’Incubo: nel 1986 uscì il primo numero di questo fumetto rivoluzionario, creato da Tiziano Sclavi. Oggi ha superato quota 450 e non ha nessuna intenzione di fermarsi. E’ una delle testate di punta della gloriosa ‘Sergio Bonelli Editore’. Attualmente la curatrice di “Dyd” è la scrittrice di romanzi thriller Barbara Baraldi, e oltre alla serie regolare mensile, sforna periodicamente una vasta gamma di Speciali, Maxi, Magazine, Color Fest, Old Boy, cartonati e via dicendo. Negli ultimi mesi dalla Bonelli hanno anche annunciato l’avvio della produzione di una serie Tv, dopo precedenti tentativi, non sempre riusciti, di cavalcare il successo del personaggio su altri media: la più iconica di queste trasposizioni dal disegno al video è stata il film Dellamorte Dellamore, del 1994, diretto da Michele Soavi ed interpretato proprio dall’attore che aveva ispirato Sclavi nel momento della creazione delle fattezze della sua creatura: Rupert Everett. Con lui, sul set, una indimenticabile Anna Falchi. In realtà questo film non era ispirato proprio all’Indagatore dell’Incubo ma ad una specie di suo progenitore: il personaggio che Sclavi aveva usato per un suo libro, intitolato proprio Dellamorte Dellamore, di tre anni precedente l’uscita in edicola di Dylan Dog. Un altro tentativo cinematografico è stato fatto nel 2011 (Dylan Dog – Il Film), mettendo in scena una storia dedicata proprio al Dylan Dog originale ma completamente nuova (non ripresa dagli albi in edicola), il regista in questo caso è stato Kevin Munroe, ma non ha avuto grande successo. Magari la formula seriale alla quale si sta lavorando ora potrebbe avvicinarsi in maniera più congeniale al personaggio.   

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