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Pd, Micco: senza giovani non c’è futuro

“Ho scelto di candidarmi per offrire un contributo alla coalizione di centro sinistra con l’obiettivo di ridare un ruolo a questa città che oggi più che mai soffre un momento di grande difficoltà dovuto a scelte compiute da altri”. Così Elvira Micco, candidata nella lista per il campo largo con Antonio Gengaro sindaco.
Insegna presso l’Istituto Tecnico per Geometri nel carcere di Bellizzi. “La mia esperienza lavorativa – racconta – parte da lontano, ho cominciato ad insegnare nelle Scuola dell’Infanzia, ho insegnato poi nelle scuole Primaria , nella scuola secondaria di primo grado. Oggi insegno nelle scuole superiori presso la Casa Circondariale. Una esperienza significativa per chi come me ha scelto questo tipo d’insegnamento rivolto ad adulti italiani e stranieri molti dei quali in regime di detenzione”.

Ho imparato sulla mia pelle – afferma Micco – una grande qualità, la pratica all’ascolto. E’ questa un’attitudine che intendo applicare nella mia campagna elettorale.
Sono tra la gente, mi impegno per la gente anche perché sono una mamma di due ragazze di 26 e 22 anni.

Una di loro ha fatto la scelta di lavorare ad Avellino e di rimanere in città. Io per lei non devo avere la preoccupazione che avrà meno opportunità di crescita lavorativa o più difficoltà a vedere riconosciuti dei diritti che spettano ai giovani avellinesi. Non mi riferisco a posti di lavoro ma ad occasioni lavorative a cui arrivare attraverso un percorso trasparente fatto di conoscenza, di meriti e di pubblici concorsi così come accadeva normalmente nella nostra Avellino.

I giovani – afferma la candidata – devono vedersi riconosciuta una possibilità alle aspettative di vita maturate, allo stesso tempo sono chiamati ad un ruolo di responsabilità propositiva in tutti i campi.
Senza giovani non c’è futuro e proprio per questo è necessario mettere in campo validi progetti di formazione e di orientamento al lavoro.

Le mie non rimarranno solo parole, è un impegno che assumo con tutti i giovani a partire dalle mie due figlie, con le quali non mancano momenti di vivace dialettica , ma un comune denominatore alla fine prevale su tutte : l’amore verso Avellino, città che dovrà nuovamente riaffermare il ruolo di vero capoluogo della Provincia Irpina.

Per tornare al mio percorso professionale, presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino, frazione di Avellino, ogni giorno ho l’occasione di conoscere difficoltà e fragilità di ogni tipo.
Ecco perché uno dei temi che più mi è caro è quello dell’inclusione. Per me inclusione vuol dire dare a tutti lo stesso valore di essere umano, innanzitutto.

Anche per questo intendo impegnarmi perché la coalizione del campo largo, alla quale ho convintamente aderito, possa prevedere un servizio integrato di recupero ed inserimento sociale per la popolazione carceraria. Spero che ad Avellino si possa realizzare un cambio di passo significativo rispetto agli ultimi lustri”.

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