Corriere dell'Irpinia

Pd, Ruotolo: “Per l’Irpinia è tempo di un vero congresso, se necessario un commissariamento”. Buonopane: “Via Tagliamento sembra un comitato elettorale”

Un nuovo Pd, al passo con i tempi. Anche in Campania ed ad Avellino. Nel partito serve una svolta, ma senza scontro, compattandosi su proposte serie, credibili, su battaglie condivise, come succede contro l’autonomia differenziata.

Al Carcere Borbonico, l’incontro organizzato dal circolo Aldo Moro, prima sezione dem in Irpinia ad avviare la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli, sembra l’occasione per dare il segnale che, grazie ad Elly Schlein, tra i militanti del Pd di Avellino qualcosa o molte cose sono cambiate, ma non a via Tagliamento.

Eppure la segretaria nazionale va avanti spedita, con maggiore forza dopo la conferma di consenso che c’è stata alle Europee, osserva l’europarlamentare pd, Sandro Ruotolo. Un cambiamento che attraversa la base: “Dobbiamo aprire i circoli, stare sui territori e occuparci dei problemi della gente”, è l’appello.

Nel Pd insomma ci vuole aria nuova. Ed è chiaro allora che la questione terzo mandato non esiste: “Personalmente penso che sia necessario porre un limite. Il ricambio della classe dirigente deve riguardare tutti i livelli: amministrativo, regionale ed europeo. Ci sono persone che sono diventate deputati da giovani, non hanno mai lavorato: io sono entrato in politica dopo 40 anni di lavoro”, ricorda Ruotolo.

La politica – insiste – deve rinnovarsi, il che significa passione, valori, impegno e attenzione verso la gente. Pertanto, il terzo mandato, per noi, non è contemplato, e agiremo di conseguenza. Se De Luca desidera ripresentarsi, sono problemi suoi, ma il Pd non è il partito personale del governatore”.

Il nuovo Pd passa anche per un congresso regionale che “si terrà quando si saranno risolti i problemi che hanno portato al commissariamento (il caos tessere ndr)”. “Credo comunque – aggiunge Ruotolo – che i tempi siano maturi: se il congresso non ci sarà nel 2024, ormai siamo a settembre, allora all’inizio del 2025. Tuttavia, dobbiamo ripristinare in tutte le federazioni il dibattito democratico. Anche ad Avellino, ci vuole un congresso entro pochi mesi, non so se c’è bisogno di un commissariamento”. Si riferisce ai ricorsi per il tesseramento che ci sono stati al momento delle iscrizioni.

Secondo Rino Buonopane, presidente della Provincia e sindaco di Montella, “non basta raccogliere firme per una richiesta di referendum abrogativo, ma è fondamentale spiegare le ragioni per cui il Pd e, più in generale, il campo progressista si oppongono a questa legge di riforma”.  “In questo contesto – aggiunge – sarebbe opportuno riflettere anche sulla riforma dell’ente Provincia. È essenziale che torni ad essere un riferimento territoriale e di prossimità ridando il voto ai cittadini, cosa scontata, e attribuendole di nuovo funzioni che le spettano”.

E sul Pd: “La contrapposizione all’autonomia differenziata è per il partito una battaglia comune su un fronte unito e, potenzialmente può contribuire alla costruzione di una vera alternativa di governo.

D’accordo con Ruotolo sulla opportunità di un congresso regionale, sulla gestione della segreteria provinciale attacca: “E’ appannaggio di pochi. Le decisioni vengono prese senza trasparenza e non è chiaro se ci siano discussioni interne al partito. La segreteria è più simile a un comitato elettorale che a un organo di gestione di un partito”.

Il consigliere comunale Antonio Gengaro sottolinea come oltre alla raccolta firme sia “fondamentale sostenere il no al momento del voto al referendum”. Insiste sulla esigenza di rinnovamento del Pd attraverso la celebrazione dei congressi cittadino, provinciale e regionale: “I partiti si alimentano col dibattito. Da quando è stato celebrato il congresso nazionale, l’area Shlein, che pure è risultata maggioritaria ad Avellino, non ha ottenuto alcun ruolo nel Pd irpino. Eppure il partito si sta evolvendo, è importante discuterne nei congressi. Non vogliamo una rivoluzione, chiediamo solo un dibattito civile, ad esempio sul campo largo”. No al terzo mandato, o meglio: “In linea di principio non siamo favorevoli a una concezione ‘autoritaria’ delle istituzioni. Il limite dei due mandati non è un fatto personale. Il ragionamento però deve coinvolgere anche il Presidente della Regione. Troveremo soluzioni condivise”.

Gremita la sala, a moderare è Sara Innaccone, componente dell’assemblea nazionale Pd, esponente di spicco della area Schlein. Tra i presenti oltre Lello De Stefano, tra i fondatori del circolo Moro, il consigliere regionale Vincenzo Ciampi, e l’ex senatore Enzo De Luca che nel suo intervento rimarca la necessità di tenere unito il Pd, di ravvivare il confronto sulle  proposte in una stagione di congressi utile a mettere insieme le tante sensibilità che sono espressione del partito: “Non possiamo dividerci sui nomi, non c’entra il terzo mandato, concentriamoci sui valori e sul programma”.

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