Corriere dell'Irpinia

Primavera Meridionale, Morano: “Partiamo dai programmi, non dai nomi. Avellino deve ritornare riferimento per la provincia”

Stiamo lavorando con un gruppo di qualità per mettere insieme una serie di idee per riportare Avellino a ricoprire il ruolo di capoluogo“. Questa la linea dettata dal presidente dell’associazione metapolitica Primavera Meridionale Sabino Morano a margine di una conferenza stampa per fare il punto lungo il tragitto che porterà la città di Avellino alle prossime elezioni amministrative.

Ad agitare le acque politiche avellinesi, negli ultimi giorni, è la possibile alleanza di Festa con il centrodestra tornata in auge in seguito alle ultime dichiarazioni di Livio Petitto. La posizione di Morano e di Primavera Meridionale però, è diversa:

Dal punto di vista degli eventi l’amministrazione Festa ha riportato un interesse che non c’era da anni. Al di là di questo, che sicuramente è un aspetto positivo dovuto prevalentemente all’attivismo dell’assessore Luongo, manca quella visione di città, di prospettive e di futuro che va creata. Quindi cerchiamo di proporre un nome in grado di portare avanti queste idee e strutturarle.

Sono da sempre stato un ‘possibilista’ su di una possibile alleanza con Gianluca Festa, ma la realtà – continua Sabino Morano – è che non ci sono le condizioni politiche. Il sindaco è portatore di un civismo che guarda a sinistra in maniera abbastanza dichiarata“.

Sull’estrazione politica del futuro candidato a sindaco: “Noi siamo per qualcuno che sposa un programma, un’idea di città, poi che abbia un retroterra e una storia di destra, conta relativamente. L’appartenenza culturale condiziona il ragionamento sui programmi, certo, ma non è che si fa l’analisi del dna politico. Abbiamo una visione che guarda a destra e facciamo un ragionamento che ha una declinazione amministrativa“.

Stesso discorso per quanto riguarda le elezioni provinciali, che quasi sicuramente si celebreranno nel 2024, per le quali Primavera Meridionale sta strutturando una proposta:

Ci stiamo muovendo sulle provinciali come sulle comunali, dando già per scontato che si andrà a votare. Abbiamo coinvolto una serie di persone su tutto il territorio e stiamo andando avanti“.

Sulla querelle che gravita intorno al toto-nomi per la figura apicale sulla quale convergerà la coalizione di centrodestra, Morano chiosa: “Non si può immaginare di sviluppare la dimensione politica del centrodestra non tenendo conto della storia di una provincia e di chi l’ha fatta“.

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