Protesta della polizia penitenziaria in Campania: I sindacati scendono in piazza

le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria, unite nella lotta per i diritti e la sicurezza del personale penitenziario, si riuniranno il 31 maggio 2024 alle ore 10.00 davanti al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Napoli, situato in via Nuova Poggioreale. L’iniziativa vede la partecipazione di Si.N.A.P.Pe, UIL PA PP, USPP, FNS-CISL, CNPP e il personale di polizia penitenziaria della regione Campania.

La manifestazione è organizzata in risposta a quella che viene definita come una “gestione assurda” del sistema penitenziario da parte del Provveditorato regionale (PRAP) e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP). I sindacati denunciano una serie di gravi criticità che hanno portato alla deriva del sistema carcerario campano, e che includono:

– Continui episodi di aggressioni al personale di polizia penitenziaria, considerati l’ultimo baluardo di un sistema al collasso.
– Stato di abbandono dei poliziotti penitenziari, che si sentono sempre più soli e disorientati a causa dell’immobilismo dell’amministrazione.
– Precari rapporti sindacali con il Provveditore regionale.

I manifestanti chiedono con urgenza interventi concreti per evitare il collasso delle carceri campane, il quale comporterebbe gravi rischi per la sicurezza pubblica, per gli operatori penitenziari e per i detenuti stessi. Le principali richieste sono:

– Aumento delle risorse umane e ridefinizione delle piante organiche per garantire i diritti fondamentali riconosciuti dalle norme vigenti e per mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti.
– Miglioramento della sicurezza nelle carceri, considerato un presupposto fondamentale per l’espletamento del mandato istituzionale. Questo include il trasferimento immediato fuori regione dei detenuti autori di aggressioni e promotori di gravi disordini.
– Allocazione di maggiori risorse finanziarie, poiché da mesi i poliziotti penitenziari subiscono il mancato pagamento di missioni e del lavoro straordinario obbligatorio.
– Deflazione degli istituti penitenziari campani, attualmente sovraffollati con una percentuale che supera il 150% a causa di scelte gestionali ritenute scellerate da parte del PRAP, del DAP e della politica.

La manifestazione del 31 maggio rappresenta un grido d’allarme da parte di coloro che operano quotidianamente nelle carceri campane. Le organizzazioni sindacali chiedono interventi immediati per porre fine a una situazione insostenibile, in cui la sicurezza, la dignità e i diritti del personale di polizia penitenziaria sono costantemente minacciati

Michela Della Rocca: