Corriere dell'Irpinia

Quasimodo e la sfida di trasformare la sofferenza in poesia, al via la Summer School “Dalla modernità a Gesualdo”

di Rosa Bianco

La prima Sessione “Quasimodo Poeta” della VI Edizione della Summer School Carlo Gesualdo, svoltasi stamattina, in modalità on-line, ha offerto un’esplorazione profonda e poliedrica dell’opera e della figura di Salvatore Quasimodo, poeta fondamentale del Novecento italiano. Con la partecipazione di studiosi di rilievo, il seminario ha delineato non solo l’evoluzione della poetica quasimodiana, ma ha anche messo in luce le sue influenze e le sue connessioni con la cultura letteraria e religiosa.

Il webinar coordinato con sapienza da Simone Giorgino dell’Università del Salento, si è aperto con gli interventi di Alessandro Quasimodo, attore, regista teatrale e poeta, e di Anella Puglia, insignita del VII Premio internazionale letterario Maria Cumani Quasimodo 2024. Questi primi interventi hanno fornito un’introduzione personale e emotiva alla figura del poeta, arricchendo il quadro accademico con aneddoti e riflessioni intime.

La Sessione è proseguita con l’intervento di Novella Primo dell’Università degli Studi di Messina, che ha offerto un’analisi acuta della “Poesia di Quasimodo negli spazi del trauma e dell’Altrove”. La relatrice ha sapientemente illustrato come il vissuto personale del poeta e gli sconvolgimenti storici del suo tempo abbiano influenzato profondamente la sua produzione poetica, creando un dialogo tra il dolore individuale e le ferite collettive. L’analisi del trauma e dell’esilio, inteso sia in senso fisico che metaforico, ha evidenziato la capacità di Quasimodo di trasformare il dolore in una forma di resistenza poetica.

Successivamente, Elvira Ghirlanda, anch’essa dell’Università degli Studi di Messina, ha esplorato l’interessante connessione tra “Quasimodo: dalla Bibbia al verso”. Ghirlanda ha tracciato un percorso affascinante che va dalle radici bibliche della poesia quasimodiana fino alla loro trasfigurazione nel verso moderno. La relatrice ha sottolineato come la Bibbia non sia solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento poetico per Quasimodo, che ne rielabora i miti e i simboli per esprimere l’angoscia e la speranza dell’uomo contemporaneo.

Il webinar  è proseguito con l’intervento di Andrea Gialloreto dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara, che ha presentato una riflessione sul tema “Uno di quei sogni che possono consolare il mondo”: L’alto veliero da “Nuove Poesie”. Gialloreto ha approfondito la raccolta “Nuove Poesie”, focalizzandosi sul simbolismo del “veliero”, emblema di un viaggio interiore e di una ricerca di senso che si erge a metafora dell’esistenza umana. In un’analisi densa e appassionata, Gialloreto ha evidenziato come Quasimodo riesca a coniugare la dimensione onirica con quella realistica, offrendo al lettore un senso di consolazione e di bellezza pur nella consapevolezza del dolore.

L’ incontro seminariale si è concluso con un momento di grande intensità grazie al prof. Antonio Lucio Giannone dell’Università del Salento. La sua lettura di “Nell’isola”, tratto dalla raccolta “Dare e avere”, non è stata solo una dimostrazione di profonda conoscenza letteraria, ma anche un omaggio alla capacità evocativa di Quasimodo. Giannone, con la sua interpretazione sapiente e sentita, è riuscito a far emergere le sfumature più intime del testo, regalando un’esperienza che ha unito rigore accademico e passione poetica, chiudendo l’ incontro con una nota di alta poesia.

La Sessione mattutina “Quasimodo Poeta” ha rappresentato, quindi,  un’occasione di grande rilievo per la comunità accademica e per tutti gli studiosi e appassionati di poesia, fornendo nuovi spunti di riflessione sulla complessità e l’attualità dell’opera di Quasimodo. I contributi dei relatori, diversi per approccio e sensibilità, hanno contribuito a delineare un ritratto vivido e complesso del poeta. 

La sessione proseguirà nel pomeriggio con gli interventi di Sandra Celentano, Giovanni Genna, Erminio Risso, Salvatore Ritrovato, Annalisa Giulietti, dall’influenza di Alfieri al dialogo con Vittorini

 

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